BRUXELLES – Nel corso della riunione dei Rappresentanti Permanenti presso l’Ue (Coreper II) la Presidenza svedese ha illustrato lo stato di avanzamento del negoziato sul Patto sulla migrazione e l’asilo, evidenziando le questioni chiave ancora aperte con particolare riguardo al Regolamento sulla procedura di asilo ed al Regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione (Ramm), che si compone di fatto della riforma di Dublino e dei meccanismi di solidarietà.
C’è stato un primo confronto sulle proposte di compromesso avanzate dalla Presidenza e in particolare sull’equilibrio tra responsabilità e solidarietà.
Il dibattito, si apprende da fonti diplomatiche, ha confermato la necessità di continuare a lavorare su vari punti per raggiungere un equilibrio accettabile per tutti. Negli ultimi mesi, in particolare dopo il Consiglio europeo di febbraio, ci sono stati progressi costanti, ma si tratta – sottolineano le stesse fonti – di un negoziato da inquadrare nell’orizzonte temporale di questa legislatura, e che si punta cioè a concludere nel 2024, come da accordi tra Parlamento e Consiglio.
Da parte italiana, si continua a tenere una posizione costruttiva ma ferma su principi di fondo e interessi nazionali. C’è ancora margine ampio di miglioramento, rivedendo a fondo le regole di Dublino e focalizzando l’attenzione sui flussi primari, e non solo su quelli secondari, che sono conseguenza di una pressione migratoria insostenibile. Anche per quanto riguarda la solidarietà ci sono ampi margini di miglioramento. Al di là delle diverse posizioni negoziali, è emerso un generale consenso – sottolineato anche dalla Presidenza svedese – sul fatto che il compromesso finale dovrà garantire un effettivo equilibrio tra responsabilità e solidarietà, elemento fondamentale per garantire un funzionamento effettivo del nuovo Patto.