BRUXELLES – Tra il 2017 e il 2021 Germania, Francia e Usa sono state le principali destinazioni di prodotti agroalimentari italiani, per un valore di quasi 15 miliardi di euro. Emerge dall’analisi di Ismea presentata nell’evento on line “le sfide globali del made in Italy agroalimentare”.
I dati segnalano anche la crescita della domanda di prodotti italiani in Polonia, con esportazioni cresciute dell’11,4% tra il 2017 e il 2021. Nello stesso periodo, Germania, Francia e Polonia sono i Paesi in cui il made in Italy agroalimentare ha guadagnato più quote di mercato. Sul fronte delle importazioni, i primi cinque fornitori della Penisola fanno parte del mercato unico: Germania, Spagna, Francia, Paesi Bassi e Polonia.
Negli ultimi dieci anni, sottolinea Ismea, il valore delle esportazioni di cibi e bevande è quasi raddoppiato (+81%), passando dai 33,5 miliardi del 2013 a 60,7 miliardi del 2022. Le spedizioni di prodotti agroalimentari sono aumentate in valore al ritmo di quasi il 7% all’anno, a fronte di un incremento più contenuto delle esportazioni complessive (+5,4%). A crescere di più nel periodo 2017-21 sono stati: salse, sughi, minestre e gelati (+9,1% medio annuo); derivati dei cereali (+7,8%); latte e derivati (+8,2%). Inferiore alla media è stata invece la crescita di frutta (+1,2%), ortaggi (+4,1%) derivati ortofrutticoli (+4,9%) e carni (+2,5%).