BRUXELLES – L’Ue potrebbe non raggiungere i target di conservazione previsti dalle direttive Habitat e Uccelli. E’ quanto emerge dal Rapporto sullo stato e le tendenze della natura nell’Unione europea, secondo cui il declino è “grave e continuo”. Il documento dell’Agenzia europea per l’Ambiente (Eea) si basa sui dati forniti dagli Stati membri per il periodo 2013-2018 sulle specie e i tipi di habitat protetti dalle direttive. La grande maggioranza (81%) degli habitat naturali nell’Ue è in cattivo stato di conservazione.
Nonostante miglioramenti localizzati, come nel caso della farfalla Melanargia arge endemica dell’Italia centro-meridionale, “le pressioni che specie e habitat devono affrontare sono troppo grandi per consentire il loro recupero”, si legge. Quasi la metà di tutte le specie di uccelli selvatici europee (47%) è in buono stato e il 39% è in cattive condizioni. Solo il 27% delle specie elencate nella direttiva Habitat è in buono stato di conservazione, contro il 63% a rischio. Sugli obiettivi generali, il rapporto certifica “progressi limitati” verso i target 2020, tranne nel caso delle specie non avicole, dove l’obiettivo è stato quasi raggiunto. “Il continuo deterioramento di alcuni habitat e specie supera i miglioramenti”, ammonisce il documento.