BRUXELLES – Gli Stati Ue dovrebbero allineare le attività di test sul coronavirus, in particolare “il numero di test effettuati e chi viene testato”. Lo ha detto Andrea Ammon, direttrice del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) nel corso di un’audizione alla Commissione ambiente dell’Europarlamento. Dopo l’aumento di contagi delle ultime settimane, ha sottolineato l’esperta Ue, “siamo quasi ai numeri visti in marzo, ma la situazione varia molto da paese a paese”.
Circostanza dovuta anche, ha indicato Ammon, alla “grande variazione” nel numero di test effettuati, “con paesi che ne fanno 173 su 100mila persone e altri che arrivano a 6mila ogni 100mila persone”. A rendere più difficile leggere la situazione reale sono anche le diverse politiche nazionali su “chi si sceglie di testare”. “La raccolta e la comunicazione dei dati – ha spiegato Ammon – sono armonizzate da febbraio, ma è necessario armonizzare anche le modalità con cui si raccolgono i dati”.