“Sarebbe triste se nel vaccino per il Covid-19 si desse la priorità ai più ricchi. Sarebbe triste se questo vaccino diventasse proprietà di tale o quale nazione, non sia universale per tutti”. Così il Papa nell’udienza generale. “E che scandalo sarebbe se tutta l’assistenza economica che stiamo osservando – la maggior parte con denaro pubblico – si concentrasse a riscattare industrie che non contribuiscono all’inclusione degli esclusi, alla promozione degli ultimi, al bene comune o alla cura del creato”, ha aggiunto il Pontefice.
“La pandemia ha messo allo scoperto la difficile situazione dei poveri e la grande ineguaglianza che regna nel mondo. E il virus, mentre non fa eccezioni tra le persone, ha trovato, nel suo cammino devastante, grandi disuguaglianze e discriminazioni. E le ha aumentate!”, così il Papa all’udienza generale. “La risposta alla pandemia è quindi duplice – ha osservato -. Da un lato, è indispensabile trovare la cura per un virus piccolo ma tremendo, che mette in ginocchio il mondo intero”. Dall’altro, “dobbiamo curare un grande virus, quello dell’ingiustizia sociale, della disuguaglianza di opportunità, della emarginazione e della mancanza di protezione dei più deboli”.