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Tra covid e identità Monticchiello in scena

(ANSA) – MONTICCHIELLO, 13 AGO – Mai come quest’anno ha senso ridare valore allo spirito di comunità di cui il teatro è un momento esemplare di cooperazione, di incontro, di riflessione, di capacità di rispecchiarsi, specialmente qui a Monticchiello, paesino della Val d’Orcia, accanto a Pienza, che da 54 anni ogni estate si mette in scena, proponendo col suo Teatro Povero un ‘autodramma’. Quest’anno è il gioco di parole ”Isole d’istanti” il titolo dello spettacolo, creato come sempre collettivamente e recitato dagli abitanti, che cercano di affrontare i problemi del presente legandoli al ricordo del passato, al far rivivere le proprie radici, culturali, storiche, sociali, linguistiche.
    Dopo mesi, settimane di lockdown, il tema non poteva essere che la situazione precaria, incerta che si sta vivendo, e la necessità di non rinunciare a questo appuntamento costruendo un lavoro itinerante per angoli e piazzette del paese – per piccoli gruppi di spettatori in quattro turni consecutivi – tra strada, scalette e finestre, per ribadire, come dicono tre attrici all’inizio, interrogandosi sul poter fare o meno prove e spettacolo, che ”isolati non si esiste più” e che c’è un senso e ”ci si sente sicuri solo se c’è una comunità”, come dichiara alla fine uno dei musicisti della banda.
    Questa volta non si sta tutti seduti sulle sedie in piazza davanti a un palco, ma a gruppi, mascherine sul volto, si parte da sotto la torre accanto alla porta, mettendo in chiaro che la confusione è generale attraverso il discorso di due guardie che, discutendo se il “nemico” sia davvero sparito o sia solo nascosto, devono decidere in base a regolamenti e decreti se possono far entrare o meno le persone, che se vanno per il teatro, come spettatori, non ne hanno diritto, mentre come turisti arrivati da fuori, sì.
    Col buon ritmo e la costruzione esemplare dei due coordinatori e registi Giampiero Giglioni e Manfredi Rutelli si prosegue così attraverso una dozzina di stazioni sino al finale con la banda che suona e, riducendo molto il monologo finale.
    Si replica sino al 23 agosto, prenotazione obbligatoria tel.
    0578755118 e on line www.teatropovero.it. (ANSA).
   

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