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Ferragosto a teatro tra Salemme, Costa e Shakespeare

Ferragosto da ridere con Vincenzo Salemme e l’ardua “impresa” di essere napoletani. O da riflettere con Lella Costa e le Parole di Natalia Aspesi. Ma anche per guardarsi dentro e dare un nome alle emozioni con Stefano Massini. E poi la sorpresa di un Amleto breve come un colpo di spada con la Bignami Shakespeare Company o la nostalgia degli anni ’60-’70 tra note e parole con Stefano Masciarelli e Fabrizio Coniglio. Sono alcuni degli appuntamenti teatrali da non perdere in questo week end di metà estate.

GAETA (LT) – A volte essere napoletani è difficile. “Bisogna farsi piacere il caffè bollente, mangiare il ragù la domenica e il capitone a Natale, saper raccontare barzellette, suonare il mandolino e cantare perfettamente intonati i grandi classici della canzone partenopea, amare la pizza sopra ogni cosa, saper nuotare e fare il bagno in ogni stagione dell’anno… Ma perché tutte queste pretese solo a chi è di Napoli?”. Se lo è chiesto Vincenzo Salemme che dopo la pausa forzata per il lockdwon torna in palcoscenico e debutta domenica all’Arena Virgilio con “Napoletano? E famme ‘na pizza”, spettacolo di zecca, tratto dal suo ultimo libro uscito a marzo per Baldini&Castoldi. Una confessione sincera ed esilarante sui luoghi comuni partenopei, che segna la prima tappa di una tournée tutta estiva anche per, dice l’attore, “dare una mano al teatro e ai suoi lavoratori”, così in difficoltà in questo momento. In scena con lui, anche Antonio Guerriero, Vincenzo Borrino e Mirea Flavia Stellato. Il 16 agosto.

TORINO – Le Lettere del Cuore di Natalia Aspesi, la celebre rubrica sul Venerdì di Repubblica, diventano “Questioni di cuore”, spettacolo da un’idea di Aldo Balzanelli con Lella Costa protagonista, da lunedì al Cortile di Combo nel cartellone della rassegna Blu Oltremare. In scena, venticinque anni di richieste di consigli e le celebri risposte della Aspesi, ora profonde, ora ironiche o spiazzanti. Un ritratto della vita sentimentale e sessuale degli italiani, con le musiche di Ornella Vanoni, che diventa un viaggio dell’intimità del nostro Paese. Il 17 e 18 agosto.

ROMA – Nel pieno delle repliche di “Sogno di una notte di mezza estate” per la regia dello scomparso Riccardo Cavallo (fino al 23 agosto), il Silvano Toti Globe Theatre di Villa Borghese da martedì ospita anche l’esilarante “Le opere di complete di Shakespeare in 90 minuti”, commedia dei record scritta da Adam Long, Daniel Singer e Jess Winfield. Dopo aver debuttato all’Edinburgh Festival Fringe, infatti, la piece nel 1987 è stata replicata al Criterion Theatre di Londra per nove anni, diventando uno degli spettacoli più conosciuti al mondo. Una parodia di tutte le opere di William Shakespeare eseguita in forma comicamente abbreviata da tre attori, con le più svariate tecniche interpretative. Una sfida teatrale ai limiti dell’incredibile, con un Amleto da 43 secondi, colta ora dalla Bignami Shakespeare Company, alias Fabrizio Checcacci, Roberto Andrioli e Lorenzo Degl’Innocenti. Il 18 e 19 agosto.

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PIETRASANTA (LU) – Noi siamo quello che proviamo. E raccontarci agli altri significa raccontare le nostre emozioni. Ma come farlo, in un momento che sembra confondere tutto con tutto, perdendo i confini fra gli stati d’animo? Parte da qui Stefano Massini, autore di tanto teatro, per la sua riflessione su “L’alfabeto delle emozioni” che lo vede protagonista venerdì sul palcoscenico dea Festival La Versiliana. Per lui, un immaginario percorso in cui ogni lettera è un’emozione (P come Paura, F come Felicità, M come Malinconia…), in un susseguirsi di storie ed esempi irresistibili, da Arthur Conan Doyle che sonda gli amici sul tema del dubbio a Chagall che non riesce a reagire alla scomparsa di Bella Rosenfeld. E poi Al Capone che tremava alla vista di una siringa e la moglie di Giosuè Carducci, costretta a pregare i compagni del poeta di farlo vincere alle carte. Il 14 agosto.

BORGIO VEREZZI (SV) – Ferragosto tra riflessione e note per il Festival di Borgio Verezzi. Domani e venerdì è di scena Maximilian Nisi, in prima nazionale nei panni dell’uomo il cui nome è diventato sinonimo di infamia, ma anche simbolo di un mondo dove sembra si possa sopravvivere solo attribuendo colpe e lanciando accuse: “Giuda”, dal testo di Raffaella Bonsignori, con musiche di Stefano De Meo. Lunedì invece sono Stefano Masciarelli e Fabrizio Coniglio a domandarsi: “Stavamo meglio quando stavamo peggio?”. In scena un ironico e nostalgico viaggio di usanze e modi di parlare tra gli anni ’60 e ’70, partendo dalle canzoni di Alberto Sordi e Domenico Modugno. Il 13 e 14 agosto; il 17 agosto.

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