Nuovi scontri,, con un bilancio di almeno 51 feriti secondo il ministero della Salute, sono avvenuti la notte scosa in varie città della Bielorussia durante le proteste per la rielezione del presidente Aleksandr Lukashenko. Secondo la Bbc, ieri notte i manifestanti si sono radunati a Minsk vicino alla stazione della metropolitana Kammenaya Gorka e subito sono scoppiati gli scontri. La polizia ha usato lacrimogeni, manganelli, granate stordenti e proiettili di gomma. La Bbc denuncia anche che gli agenti hanno aggredito un suo gruppo di giornalisti. Secondo la testata Tut.by, la polizia ha arrestato cronisti nelle città di Minsk, Grodno e Brest.
Il ministero dell’Interno bielorusso, secondo cui si sono svolte manifestazioni in 25 centri abitati, riuferisce che gli agenti hanno arrestato nella notte oltre 1.000 persone durante le proteste contro i brogli elettorali. Il ministero ha affermato anche che la polizia ha usato armi da fuoco contro un gruppo di persone che protestavano a Brest, nel sud-ovest del Paese, e che uno dei dimostranti è stato ferito. Lo riporta l’agenzia Interfax. Secondo il ministero, gli agenti hanno sparato per difendersi dopo essere stati “attaccati da un gruppo di cittadini aggressivi che avevano in mano spranghe di metallo”. La polizia bielorussa è accusata di ricorrere alla violenza per cercare di reprimere le proteste di questi giorni.
L’Alto rappresentante della politica Ue, Josep Borrell, convoca un consiglio Esteri straordinario per venerdì pomeriggio, “per discutere questioni urgenti e affrontare” i dossier della “situazione nel Mediterraneo orientale, le elezioni presidenziali in Bielorussia, e gli sviluppi in Libano. Lo annuncia lo stesso Borrell su Twitter.