Un altro ministro, il quarto, del governo libanese di Hassan Diab si prepara alle dimissioni dopo la devastante esplosione di martedì scorso. Lo ha detto lo stesso Ghazi Wazni, a capo del dicastero delle finanze, parlando con la tv al Jadid. Wazni ha precisato di aver già scritto la lettera di dimissioni ma che non l’ha ancora presentata a Diab in attesa che si dimetta tutto l’esecutivo. La riunione straordinaria del governo comincia a momenti nel palazzo del Gran Serraglio a Beirut. Si preannunciano le dimissioni di altri ministri.
Intanto continua ad aggravarsi il bilancio delle eplosioni di martedì 4 agosto. 220 i morti e circa 7mila feritii, si tratta della tragedia più grave verificatasii a Beirut da quasi 40 anni.
Il 23 ottobre del 1983 un duplice attentato suicida, rivendicato dall’organizzazione Jihad islamico (da più parti identificato con l’allora nascente Hezbollah), uccise 346 persone: in larga parte soldati statunitensi (241) e militari francesi (58) presenti nel paese nel quadro della missione internazionale nel contesto della guerra civile libanese (1975-90).