MILANO – Si sentono gli inevitabili echi manzoniani, ma anche quelli spensierati della Milano da bere (e da mangiare), nel libro Milano Città Aperta, un viaggio lampo nella città della finanza e della moda – prima, durante e dopo il virus – per capire che cosa sia cambiato, che cosa non sarà più uguale a prima e quali siano le leve da mettere in moto per ripartire. Si compie sfogliando le pagine del libro scritto da Roberto Sommella che i lettori trovano in edicola con MF-Milano Finanza da sabato 8 agosto.
In oltre 180 pagine di analisi approfondite e accurate, con i contributi di Paolo Panerai, Manuel Follis, Andrea Montanari, Jole Saggese, e Gabriele Capolino, chi legge viene accompagnato in un percorso in tre tappe, che non lascia spazio a coloro che per sport addossano le colpe ad altri e a chi ha la memoria corta, discipline in cui alcuni italiani, purtroppo, sovente si dimostrano campioni del mondo. Il volume, diviso appunto nei tre capitoli, prima, durante e dopo il virus, ed arricchito da un’appendice con l’intervista al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, e dalle normative per la piazza finanziaria di vantaggio, ha il pregio di raccontare da dentro quanto è accaduto a Milano, epicentro della regione maggiormente segnata dalla diffusione del Coronavirus.
Si parte da prima, dall’epoca dell’invidiabile fulgore, il tempo del fulgore, dei turisti, dei grattacieli, della moda e della finanza, e poi si passa a quanto è successo durante il virus, nel deserto delle piazze con i milanesi fuggiti nelle seconde case come appunto ai tempi della peste di manzoniana memoria, ora che a mente fredda si possono cominciare a inquadrare meglio i fatti di cronaca che si sono susseguiti a ritmo vertiginoso durante quei momenti terribili. Milano Città Aperta lo fa senza dimenticare quanto la città del Risorgimento e della Resistenza abbia rappresentato e rappresenti per tutta la nazione, ora che in molti sono andati via, gettando al contempo un occhio al futuro.
Occorre ricordare quanto appunto raccontò Manzoni nei Promessi Sposi dopo la peste: come sono scappati, torneranno. Ma per farlo – è la tesi espressa da Sommella – servono una Borsa tutta italiana, incentivi fiscali per attrarre capitali stranieri, innovazione e inventiva. Quella che occorre a tutto il Paese. Quella che è necessaria per risolvere i problemi attuali e per sfruttare in modo concreto ed efficace i fondi che l’Italia riceverà dal Recovery Fund. Quella che serve per smentire i tanti luoghi comuni che ci riguardano, così come sono stati smentiti i giudizi affrettati di chi additava l’Italia come incapace di gestire l’emergenza Covid-19, salvo ricredersi poi a distanza di un paio di mesi indicandoci come esempio virtuoso da seguire.
Oltre che in edicola con MF-Milano Finanza, il libro sarà venduto anche in versione digitale sul sito classabbonamenti.com e sui principali store online.