Un teatro con 200 spettatori solo nei palchi invece degli oltre 700 che può accogliere; un titolo, La cambiale di matrimonio, già in programma ma confermato anche perché consente di rispettare le misure anti contagio e il distanziamento fisico: senza coro, con l’orchestra allargata nella platea rialzata di un metro e mezzo; una serie di appuntamenti prestigiosi all’aperto. E’ l’opera lirica ai tempi del covid, ‘interpretata’ dal Rossini Opera Festival di Pesaro.
“Avevamo bisogno di sentirci vivi – ha detto all’ANSA il sovrintendente del Rof Ernesto Palacio – e di farci sentire vivi alla città e al mondo”. Così la scelta di andare in scena comunque, “i primi in Italia o quanto meno tra i pochissimi a farlo al chiuso, in un teatro”. Nello specifico il Teatro Rossini, che ha accolto un’anteprima aperta alla stampa della Cambiale, e che l’8 agosto ospiterà l’apertura ufficiale, con l’opera abbinata alla cantata Giovanna d’Arco, interpretata da Marianna Pizzolato. Per l’edizione forse più difficile dei suoi 41 anni di storia, il Rof ha scelto il primo successo di un Rossini appena 18enne, la farsa in un atto scritta per Venezia nel 1810, la prima di una serie di quattro che lo lanceranno verso la fama internazionale. Una produzione gradevole, in collaborazione con la Royal Opera di Muscat, per un titolo che contiene già in versione ‘mini’ gli elementi della futura grandezza rossiniana: una incisiva sinfonia, scene d’assieme che annunciano i vorticosi crescendo rossiniani e in più tanta ricchezza melodica.
La regia di Laurence Dale con scene e costumi di Gary McCann e luci di Ralph Kopp ambienta la vicenda di un matrimonio per contratto e di un amore contrastato (ma c’è anche il divario tra l’America, semplice e di buon senso, e l’Europa, dove un padre ‘vende’ la figlia come una balla di stoffa) in una deliziosa casa di bambola ottocentesca, che si apre e si chiude, mostrando ambienti, giardini e scale. Un contenitore che lascia il cast libero di ‘giocare’ con la scena e con la musica: la solida voce rossiniana di Carlo Lepore (Mill), il talento in ascesa di Iuriii Samoilov (l’americano Slook, che arriva con tanto di orso e pellicce), i giovani innamorati Giuliana Gianfaldoni e Davide Giusti, la coppia di servi formata da Pablo Galvez e Martiniana Antonie, tutti perfettamente in parte. Sul podio dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini, Dmitry Korchak, un tenore affermato, già presente in varie edizioni del Rof, da qualche tempo sempre più attivo nella direzione d’orchestra.
La serata inaugurale dell’8 agosto sarà trasmessa in streaming gratuito sul sito web e sulle pagine social del festival, oltre alla diretta radiofonica su Rai Radio3. Ma come anteprima, il festival ha deciso di commemorare le vittime del coronavirus, oltre 500 nella provincia di Pesaro Urbino. A loro e agli operatori sanitari, è dedicata la Petite Messe Solennelle, l’ultima composizione importante di Rossini, eseguita stasera nella versione originale per due pianoforti e harmonium, coro e 4 solisti. Il Rof prosegue poi all’aperto con due recite del Viaggio a Reims e sei concerti di famosi cantanti rossiniani.
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