Nel contrasto alla disinformazione, YouTube da aprile a giugno ha chiuso quasi 2.600 canali collegati alla Cina e ritenuti responsabili di “operazioni coordinate per influenzare” le persone su temi politici. Lo riferisce Google in un bollettino trimestrale.
Nel dettaglio sono stati eliminati 2.596 canali legati alla Cina, di cui 186 ad aprile, 1.098 a maggio e 1.312 a giugno. “Questi canali caricavano principalmente contenuti di spam e non politici, ma un sottoinsieme pubblicava contenuti su temi politici”, tra cui la risposta statunitense al Covid e le proteste razziali in Usa, si legge nel documento.
I canali individuati, spiega Google, sono “coerenti” con il rapporto pubblicato ad aprile dalla società newyorchese Graphika, specializzata nell’analisi dei social network, secondo cui all’inizio del 2020 sono stati creati numerosi account su YouTube, Facebook, Twitter e altre piattaforme social al fine di prendere parte a operazioni di propaganda per conto della Cina.