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Unione Europea

Ue, ok ad aiuti Italia alle famiglie per la banda larga

BRUXELLES – La Commissione europea ha approvato il regime italiano di voucher, per un totale di 200 milioni, per aiutare le famiglie a basso reddito ad accedere ai servizi a banda larga. La misura, spiega la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager, è pensata per contribuire a ridurre il divario digitale in Italia, “che nell’emergenza coronavirus è diventato ancor più evidente. Il regime farà sì che le famiglie ammissibili possano telelavorare e aver accesso ai servizi educativi offerti online senza costi aggiuntivi, attraverso la tecnologia di loro scelta”.

Il regime italiano intende sostenere le famiglie a basso reddito grazie a voucher per acquistare servizi a banda larga con velocità di scaricamento dati (download) pari ad almeno 30 megabit al secondo (Mbps), privilegiando la più alta velocità disponibile. I voucher coprono anche l’offerta – da parte del medesimo operatore di tlc – delle apparecchiature necessarie, come un tablet o un pc.

Fino a 500 euro a famiglia per l’acquisto di servizi internet e strumenti per navigare, pc o tablet. E’ così, secondo quanto si apprende, che si traduce il disco verde di Bruxelles ai voucher, per un totale di 200 milioni, destinati ad aiutare i nuclei a basso reddito. Le offerte degli operatori di tlc saranno disponibili da settembre. Lo sconto interesserà le famiglie con un Isee sotto i 20 mila euro. Fino a 200 euro per servizi di banda ultra larga e altri 300 per le apparecchiature. Il regime di voucher rientra nel pacchetto di risorse che il Comitato banda ultra larga, presieduto dalla ministra per l’Innovazione, Paola Pisano, ha riservato alla promozione della domanda di connettività. 

La misura – spiega Bruxelles – punta a consentire alle famiglie ammissibili di telelavorare e accedere a servizi educativi e di altro tipo, forniti online da scuole, università, prestatori di servizi pubblici e imprese. L’Italia ha notificato la misura di sostegno alla Commissione perché la valuti in base alle norme dell’Ue sugli aiuti di Stato. Bruxelles ha quindi constatato che il regime, destinato principalmente alle famiglie, costituisce al tempo stesso un aiuto di Stato a favore degli operatori di servizi di telecomunicazione, i quali saranno in grado di offrire tali servizi sulle infrastrutture a banda larga esistenti e forniranno le attrezzature necessarie (computer e/o tablet). La Commissione ha pertanto considerato la misura ai sensi delle norme che consentono agli Stati membri di concedere aiuti a carattere sociale a singoli consumatori a determinate condizioni, rilevando che la misura sarà neutra sotto il profilo tecnologico. Le famiglie ammissibili potranno infatti usare il voucher per iscriversi a qualsiasi servizio d’accesso a banda larga di nuova generazione (NGA) presso l’operatore di loro scelta. Inoltre, non vi sarà discriminazione basata sull’origine dell’operatore di telecomunicazioni o sull’origine dei prodotti. Qualsiasi operatore di telecomunicazioni in grado di fornire i servizi richiesti avrà la possibilità di offrirli. L’Italia prenderà inoltre le misure necessarie per evitare indebite distorsioni della concorrenza, in particolare verificherà che il regime non sia usato per limitarsi a sostituire iscrizioni già esistenti ai servizi a banda larga NGA. Su queste basi la Commissione ha concluso che il regime è conforme alle norme sugli aiuti di Stato e contribuisce agli obiettivi strategici dell’Ue definiti nell’agenda digitale europea. 

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