(ANSAmed) – SOFIA, 31 LUG – In Bulgaria sono proseguite oggi, per il 23/mo giorno consecutivo, le proteste popolari nelle quali i manifestanti chiedono le dimissioni del premier Boyko Borissov e del procuratore generale Ivan Ghescev perché servono a loro avviso gli interessi degli oligarchi e della mafia e non dei cittadini, e lo svolgimento di elezioni anticipate. A Sofia restano bloccati oggi con tendopoli per il secondo giorno la piazza davanti alla sede del governo e l’incrocio stradale nevralgico di Orlov most (‘Ponte delle aquile’).
Ieri i manifestanti hanno ‘bombardato’ la facciata del palazzo dell’esecutivo con uova e pomodori scandendo “Dimissioni!”. Gli organizzatori delle proteste, il cosiddetto ‘Trio velenoso’ (l’avvocato Nikolay Hagighencev, e i giornalisti Arman Babikian e Velislav Minekov) hanno invitato la folla a recarsi anche davanti alla sede della rappresentanza della Commissione europea in via Rakovski, nel centro di Sofia.
“Queste proteste aprono la strada verso il futuro della Bulgaria”, ha commentato davanti ai giornalisti il presidente Rumen Radev, che sostiene le manifestazioni antigovernative. A suo avviso, “l’energia in seno alla società cresce sempre di più e non c’è forza in grado di contrastarla, il processo è irreversibile, l’ostinazione dei governanti a resistere non fa altro che portare a una escalation della crisi”. Alla domanda se il blocco degli incroci stradali violi i diritti di coloro che non protestano, Radev ha risposto: “Quando lo stesso premier calpesta continuamente le leggi e la Costituzione, cosa vi aspettereste dai cittadini che hanno deciso di non continuare ad avanti così e di voler ripristinare lo Stato di diritto?”.
(ANSA).
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