Al prossimo vertice Ue “non ci possiamo permettere né fallimenti né rinvii. L’Europa sta vivendo uno shock economico devastante e senza precedenti. Ma questa sfida ci dà anche l’opportunità di una transizione verso un modello di sviluppo più sostenibile e più giusto”. E’ quanto scrive il commissario per l’economia e la fiscalità Paolo Gentiloni in un editoriale pubblicato sul Financial Times online dedicato alle azioni che Bruxelles intende mettere in campo per combattere l’evasione e l’elusione fiscale, tassare le piattaforme digitali e rivedere il sistema di tassazione sull’energia.
Passare dal sistema di voto all’unanimità a quello a maggioranza qualificata sulle materie fiscali attraverso il ricorso alle disposizioni già contenute nel Trattato Ue: è quanto prospetta il commissario per combattere le politiche fiscali ‘aggressive’ condotte da alcuni stati membri dell’Ue che “portano alla perdita di entrate in altri Paesi” partner e creano distorsioni all’interno del mercato unico. Il commissario sottolinea che “la crisi e la conseguente domanda di finanze pubbliche rendono la riforma della tassazione europea più importante che mai”. E ricorda che le perdite annue Ue in termini di introiti fiscali dovute all’evasione delle persone fisiche sono stimate in 46 miliardi di euro, quelle dovute all’elusione da parte delle aziende in 35 miliardi e quelle legate alle frodi transfrontaliere sull’Iva in 50 miliardi.
L’Europa “rimane impegnata” nella ricerca di una soluzione globale a livello Ocse per risolvere la questione della tassazione dell’economia digitale. “Ma se questo non fosse possibile entro l’anno, presenteremo una nuova proposta Ue. Nel frattempo la Commissione è unita nel sostegno a quei Paesi minacciati dalle sanzioni Usa perchè hanno adottato una tassazione nazionale sui servizi digitali. E se necessario reagiremo” tutti insieme, prosegue Gentiloni sottolineando poi che “l’Europa deve usare” la leva fiscale per raggiungere gli obiettivi fissati nella lotta ai cambiamenti climatici.
“Nella prima metà del 2021 presenteremo una revisione del sistema di tassazione dell’energia rimuovendo i sussidi al combustibili fossili”. E, nel rispetto delle disposizioni del Wto, presenteremo un piano per una carbon tax frontaliera “per scoraggiare le aziende dallo spostare la produzione in Paesi con regole verdi meno stringenti”.