BRUXELLES – “L’obiettivo comune è trovare un’intesa rapidamente” sul Recovery fund “perché tutti abbiamo un monito davanti agli occhi: l’ abisso della crisi economica, non possiamo perdere tempo, spero che si arrivi ad un accordo entro l’estate, ma serve un compromesso”: lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel al Parlamento Ue, ricordando che “tutti sono chiamati a mettersi nei panni nell’altro”.
“L’Ue può venire rafforzata dalla crisi solo se è disposta a cercare soluzioni comuni, se si è disposti a capire la prospettiva dell’altro. Saremo più forti di prima se rafforziamo la visione e il senso di comunità, nessuno esce da solo dalla crisi”, ha detto Merkel al Parlamento Ue.
Merkel ha sottolineato che “la nostra economia europea è stata fortemente scossa, milioni di posti di lavoro si sono persi, i cittadini hanno vissuto la paura della propria sopravvivenza economica e ora hanno bisogno del nostro sostegno”: ha detto la cancelliera tedesca, sottolineando che “interrompere la catena di produzione ha avuto un prezzo altissimo”.
“In tanti stati membri alcuni paesi stavano aspettando di usare questa crisi per i loro fini”. Così Angela Merkel, chiudendo la porta ai “nazionalismi” ed invocando invece “un’azione comune può preservare la nostra Europa”.
“Questa crisi è più profonda e molto più vasta di dieci anni fa”, quando “alcuni Stati hanno visto salire alle stelle la disoccupazione giovanile, una caduta senza precedenti degli investimenti pubblici, che ha danneggiato le infrastrutture in modo severo e per molti è stato trauma. Però non è necessario che sia ancora così. Se facciamo le cose giuste possiamo uscire dalla crisi più forti”, ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al Parlamento Ue.
“Sto facendo tutto il possibile per un accordo, cerchiamo una soluzione operativa” sul Recovery fund. “La mia impressione dopo consultazioni intense è che ancora non siamo alla fine del negoziato, resta tanto lavoro, potremmo fare un passo avanti solo a un patto: che gli Stati membri siano decisi a collaborare di più gli uni con gli altri“, ha detto il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, al Parlamento Ue. Michel ha spiegato che ci sono ancora molte opinioni diverse sui diversi aspetti del negoziato che i leader dovranno affrontare il 17 e 18 luglio. Alcuni mettono in discussione le dimensioni del prossimo bilancio Ue, altri sostengono che gli sconti o ‘rebates’ di cui alcuni Stati godono “non hanno più ragione d’essere”, ma c’è chi invece sostiene che siano “essenziali”. Sul Recovery fund, “non tutti sono concordi nel dire che vada accettato l’importo proposto dalla Commissione”. C’è poi la questione dei sussidi, che per qualcuno sono sbagliati per principio, e quella dei criterio di ripartizione: “Tanti a giugno hanno espresso reticenza pensando che la proposta della Commissione si basi su dati pre-crisi che non sono abbastanza dinamici e adeguati. Perciò pensiamo a una procedura più dinamica” per fissare questi criteri. Infine, il nesso tra Recovery fund e riforme che va rafforzato e il problema di quando cominciare a restituire i prestiti: “La Commissione propone di restituire non durante questo bilancio ma in quello successivo. Forse sarebbe utile proporre di cominciare prima la restituzione”, ha detto Michel. Proprio a causa delle molteplici divergenze, il presidente chiede ai leader di “fare tutti un passo verso gli altri”.
“È stato bello parlare con i miei colleghi di Danimarca, Paesi Bassi e Svezia per coordinare la nostra posizione in vista del Consiglio europeo della prossima settimana sul quadro finanziario pluriennale dell’Ue e il Recovery Fund. Non vedo l’ora di rivederli presto di persona a Bruxelles”. Così su Twitter il cancelliere austriaco Sebastian Kurz al termine di una videoconferenza tra i quattro leader dei cosiddetti Paesi frugali.