Una relazione, che evidenzia la continua discriminazione nei confronti dei dispositivi medici dell’UE nel mercato cinese degli appalti pubblici, informerà la valutazione della Commissione sulle misure da adottare per ripristinare la parità di condizioni tra UE e Cina in questo settore.
Il rapporto, che illustra i principali risultati della prima indagine condotta nell’ambito dello Strumento per gli appalti internazionali (IPI) dell’UE, presenta prove evidenti del fatto che la Cina limita l’accesso dei produttori di dispositivi medici dell’UE agli appalti pubblici in modo iniquo e discriminatorio.
L’UE rimane impegnata a coinvolgere la Cina in un dialogo costruttivo volto ad affrontare ed eliminare le misure discriminatorie. Tuttavia, in assenza di una soluzione accettabile, la Commissione valuterà attentamente la possibilità di adottare misure IPI. Se ritiene che tali misure siano nell’interesse dell’UE, esse potrebbero includere una restrizione o l’esclusione degli offerenti cinesi di contratti governativi nell’UE.
Il commissario per il Commercio e la sicurezza economica Maroš Šefčovič(nella foto) ha dichiarato: “La Commissione europea desidera fortemente mantenere relazioni commerciali aperte, eque e reciprocamente vantaggiose con la Cina, anche per quanto riguarda gli appalti pubblici. Tuttavia, l’apertura deve essere reciproca: gli appalti pubblici nell’UE sono aperti ai Paesi terzi e ci aspettiamo che gli altri Paesi trattino le nostre aziende con la stessa correttezza. Abbiamo riscontrato che la Cina discrimina i produttori di dispositivi medici dell’UE nelle offerte per gli appalti pubblici e, pur continuando a dare priorità al dialogo come primo passo per trovare soluzioni, siamo pronti a intraprendere azioni decisive per difendere la parità di condizioni e sostenere la concorrenza leale.”
Maggiori informazioni nel comunicato stampa disponibile online.