Connect with us

Hi, what are you looking for?

Gli hacktivisti iraniani accedono a sistemi governativi sensibili e incoraggiano il boicottaggio delle elezioni

Il 13 febbraio, il gruppo informatico iraniano Ghyamsarnegouni ha annunciato di aver violato i sistemi di dati appartenenti al Parlamento iraniano e di aver ottenuto centinaia di documenti che descrivono le comunicazioni interne, gli stipendi dei legislatori e altro ancora. Gran parte dei dati, che sarebbero stati raccolti da oltre 600 server, sono stati prontamente condivisi attraverso il canale del gruppo sull’app di messaggistica Telegram, popolare tra gli attivisti in Iran e in altri Paesi in cui la libertà di Internet è fortemente limitata.

Secondo i documenti interni divulgati dal gruppo, i membri del Parlamento iraniano, o Majlis, ricevono stipendi superiori a 20 volte lo stipendio medio degli insegnanti iraniani. La violazione dei sistemi governativi è stata confermata dai media statali.

I post di Ghyamsarnegouni su Telegram hanno scatenato un’indignazione diffusa su altri canali e su altri social network a cui il pubblico iraniano accede abitualmente nonostante le restrizioni governative. Alcuni dei post che ne sono scaturiti hanno messo in evidenza una risposta sociale più ampia, che probabilmente si è aggiunta alla prospettiva di nuovi disordini popolari, circa 15 mesi dopo lo scoppio di una rivolta nazionale che è stata ampiamente descritta come la più grande sfida alla dittatura teocratica iraniana dalla rivoluzione del 1979 che l’ha portata al potere.

La nuova rivelazione di Ghyamsarnegouni riflette un segno della crescente penetrazione di vari segmenti della società iraniana da parte degli attivisti dell’opposizione, nella misura in cui essi sembrano fare affidamento sull’accesso intimo ai sistemi governativi non collegati a Internet.

Advertisement

Il 21 febbraio, secondo l’agenzia di stampa Moej con sede a Teheran, in merito all’hacking della settimana precedente, l’importante deputato iraniano ed ex candidato alle presidenziali Mostafa Mirsalim ha dichiarato: “Dal momento che la rete utilizzata dal parlamento è una intranet, non è stato possibile accedervi con strumenti esterni, a meno che agenti infiltrati nel parlamento che hanno avuto accesso al sistema non abbiano prelevato le informazioni”.

Un esperto di sicurezza informatica che ha parlato a condizione di anonimato ha sottolineato che: “Questo è un segnale allarmante per le autorità di Teheran. Nessun firewall può difendersi dagli insider che hanno accesso al sistema e un attacco può avvenire ovunque e in qualsiasi momento”.

Ghyamsarnegouni, il cui nome si traduce in “Rivolta fino al rovesciamento”, pare sostenga l’Organizzazione Mojahedin del Popolo dell’Iran, il principale gruppo di opposizione del Paese e membro principale di una coalizione pro-democrazia nota come Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran. Il sostegno del gruppo alla PMOI, o MEK, è stato espresso in passato attraverso hacking di siti web governativi e segnali di trasmissione dei media statali, che hanno portato alla diffusione di slogan come “Morte a Khamenei” e “Ave a Rajavi”, in riferimento rispettivamente al leader supremo del regime iraniano e ai leader della resistenza.

Il sito web dell’ufficio dell’attuale presidente ultra-duro, Ebrahim Raisi, è stato tra i sistemi che Ghyamsarnegouni avrebbe hackerato proprio lo scorso anno, così come il Ministero degli Esteri. Quest’ultimo ha prodotto un’altra enorme mole di documenti e ha attirato l’attenzione internazionale su questioni di politica estera iraniana.

L’accesso al Majlis e la divulgazione dei documenti erano evidentemente pianificati in vista delle elezioni parlamentari iraniane, previste per il 1° marzo. Le autorità del regime si sono adoperate per promuovere un’ampia affluenza alle urne, partendo dal presupposto che un’ampia partecipazione dimostrerebbe il sostegno pubblico al sistema sottostante. Si tratta di un atteggiamento tipico del regime nei confronti del processo elettorale, ma l’affluenza alle urne è senza dubbio considerata particolarmente importante ora, in vista delle prime elezioni dopo la rivolta del settembre 2022.

Naturalmente, gli oppositori del regime stanno incoraggiando il boicottaggio elettorale, come hanno fatto negli anni precedenti. Le ultime elezioni parlamentari, nel 2020, hanno visto un’affluenza storicamente bassa.

Si presume generalmente che la bassa affluenza in quel caso fosse legata, in gran parte, alla consapevolezza pubblica della repressione del regime sulle proteste a livello nazionale che hanno avuto luogo meno di quattro mesi prima, nel novembre 2019. Secondo diverse fonti, tra cui funzionari del Ministero degli Interni iraniano, circa 1.500 manifestanti sono stati uccisi in quella repressione.

Nella misura in cui ciò ha scoraggiato i cittadini iraniani dal sostenere il sistema al potere attraverso il voto, sembra probabile che il fenomeno si ripeta sulla scia di un’analoga repressione della rivolta del 2022.

Mentre molti attivisti continuano a sottolineare questo fenomeno come parte della loro richiesta di boicottaggio elettorale, Ghyamsarnegouni sembra aver adottato una tattica diversa con la sua ultima violazione dei sistemi governativi, utilizzando le cifre degli stipendi per mettere in imbarazzo il regime in anticipo e per ritrarre i legislatori e gli aspiranti tali come vistosamente ricchi e impossibilmente fuori dal contatto con i cittadini assediati.

Click to comment
Advertisement

You May Also Like

Mondo

(ANSA) – ROMA, 30 NOV – I piani per una dura repressione degli uiguri in Cina sarebbero collegati ai più alti livelli della leadership...

In primo piano

Il presidente cinese Xi Jinping ha sottolineato che lo sviluppo scientifico e tecnologico deve mirare alle frontiere scientifiche globali, servire il principale campo di...

Italiani

(ANSAmed) – TEL AVIV, 15 FEB – Un calo del 94 per cento dei casi sintomatici di Covid è stato rilevato fra quanti sono...

Italiani

 Atalanta-Sassuolo 3-0 – CRONACA L’Atalanta va avanti con Pasalic, evita il pari almeno tre volte di cui una, ripetuta, dal dischetto, raddoppia nella ripresa...