In un festival del cinema come
quello di Berlino declinato da sempre anche sulla politica nella
sezione Panorama c’è oggi un documentario coraggioso in quanto
totalmente schierato come No Other Land guidato da Basel Adra,
giovane attivista palestinese di Masafer Yatta in Cisgiordania
che da sempre combatte l’espulsione di massa della sua comunità
da parte dell’occupazione israeliana.
Il film è realizzato da un collettivo palestinese-israeliano di
quattro giovani attivisti (Hamdan Ballal, Yuval Abraham, Rachel
Szor e appunto Adra) nasce, si legge nelle note: “nella
prospettiva di un atto di resistenza creativa per una maggiore
giustizia”.
In No Other Land appunto il racconto del lento e inesorabile
sradicamento dei villaggi nella sua regione dove i soldati
schierati dal governo israeliano stanno gradualmente demolendo
le case e cacciando i loro residenti.
Ad un certo punto, Basel Adra incontra Yuval, giornalista
israeliano, che lo sostiene nei suoi sforzi. Si sviluppa così
un’alleanza improbabile per l’enorme disuguaglianza esistenziale
tra loro: Basel vive infatti sotto occupazione militare mentre
Yuval liberamente e senza restrizioni.
Basel Adra, avvocato, giornalista e regista palestinese in
Cisgiordania con i suoi documentari, sta combattendo da anni
contro l’espulsione di massa da parte di Israele dalla sua
comunità di Masafer Yatta, ovvero un insieme di diciannove
villaggi palestinesi nel sud della Cisgiordania, nel
Governatorato di Hebron dello Stato di Palestina, situato tra i
quattordici e i ventiquattro chilometri a sud della città di
Hebron.
Adra poi , va ricordato, nel 2021 è stato accusato ingiustamente
di aver incastrato le forze di difesa israeliane e nel 2022 è
stato picchiato mentre filmava l’IDF (The Israel Defense Forces)
che demoliva una struttura che aveva appena costruito.
Una curiosità: la Berlinale segnala comunque nel suo programma
questo film come Contenuto Sensibile.
“L’esame delle questioni controverse a livello artistico nei
film – si legge – ha lo scopo di ispirare il nostro pubblico ed
esplorare i confini”.
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