Spinta dalle polemiche
suscitate, la Corte suprema del Cile ha deciso di annullare
l’acquisto di 22 auto di alta gamma Lexus, del valore unitario
di 56 milioni di pesos (oltre 54.000 euro), per rinnovare il
parco auto risalente al 2014.
Il massimo tribunale cileno aveva deciso di sostituire i
veicoli esistenti con altri di ultima generazione, scegliendo
automobili ibride Lexus ES300H per una spesa equivalente a 1,1
milioni di euro.
Il progetto aveva generato numerose critiche, fra cui quella
della Federazione nazionale di accesso alla giustizia (Fenadaj),
entità che riunisce 3.000 persone impegnate nel sistema di
difesa gratuita degli imputati, che ha descritto il possibile
acquisto di queste auto “inappropriato e estraneo alla realtà
che il Cile sta vivendo oggi”.
Ironicamente, il ministro delle Finanze cileno, Mario Marcel,
ha reagito osservando che “Io ho un veicolo del 2015, con
260.000 chilometri percorsi e funziona ancora bene”.
Di fronte a questo la Corte suprema ha diffuso un comunicato
in sei punti in cui, annunciando la revoca della decisione, ha
puntualizzato che questa si fondava su “motivazioni tecniche e
di sicurezza, privilegiando standard di sostenibilità
ambientale”.
“Queste e non altre considerazioni hanno prevalso per
adottare l’approvazione del rinnovo dei veicoli”, si dice
infine, assicurando che “questa Corte non è ignara della
contingenza e del contesto degli eventi che riguardano il
Paese”.
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