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Allarme sulle armi spaziali nucleari russe, ma Mosca nega

 Scenari da guerre stellari tra Usa e Russia dopo l’allarme lanciato al Congresso per una “seria minaccia alla sicurezza nazionale”, identificato dai media americani con nuove capacità nucleari di Mosca nello spazio.
Capacità non ancora dispiegate ma in grado di colpire la vasta rete di satelliti statunitensi e dunque di distruggere le comunicazioni civili, il sistema di sorveglianza dallo spazio e pure la rete di comando e controllo delle operazioni militari da parte di Washington e dei suoi alleati. Senza che gli Usa dispongano di strumenti in grado di contrastare una simile eventualità, nonostante la Space Force creata nel 2019 da Donald Trump.

Mosca ha replicato negando ovviamente tutto: “E’ un altro stratagemma della Casa Bianca per tentare, con le buone o con le cattive, di spingere il Congresso ad approvare gli aiuti a Kiev”, ha accusato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. Un riferimento al disegno di legge da 95 miliardi di dollari, di cui 60 per l’Ucraina, approvato in modo bipartisan dal Senato ma in stallo alla Camera, dove lo speaker Mike Johnson si rifiuta di metterlo ai voti perché privo di misure per la sicurezza al confine col Messico. “Invenzioni malevole”, gli ha fatto eco il viceministro degli Esteri Serghei Ryabkov, punto di riferimento sul controllo degli armamenti e sulla politica nucleare della Russia. “Se gli Usa fanno qualsiasi tipo di affermazione, dovrebbero accompagnarla con prove”, ha incalzato.
E’ quello cui mira anche il capo della commissione Intelligence della Camera, il repubblicano moderato Mike Turner, il primo a lanciare pubblicamente l’allarme sulla seria minaccia alla sicurezza Usa chiedendo a Joe Biden di declassificare le informazioni “in modo che il Congresso, l’amministrazione e tutti i nostri alleati possano discutere apertamente le azioni necessarie per rispondere a questa minaccia”. Un po’ come il presidente ha già fatto in passato svelando in anticipo le mosse di Putin in Ucraina per dettare la linea all’Occidente. L’uscita ha però irritato la Casa Bianca, in parte per l’allarmismo suscitato e in parte per il timore di compromettere le fonti dell’intelligence, anche se qualcuno sospetta – come il Cremlino – che potrebbe essere stato un tentativo di imprimere un’accelerazione sui fondi all’Ucraina, di cui Turner è un sostenitore, smarcandosi dai trumpiani.

Le informazioni, secondo il New York Times, sono già state condivise con gli alleati. E discusse oggi dal consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan in un inusuale incontro ristretto con la ‘Gang of Eight’, gli otti leader del Congresso abilitati a trattare questioni classificate.
L’esatta natura delle nuove capacità nucleari russe nello spazio non è ancora chiara e qualche esperto si chiede perché Mosca dovrebbe usare armi atomiche per distruggere satelliti nemici quando bastano mezzi meno letali e sofisticati. Peraltro lo farebbe in violazione del Trattato sullo spazio extra-atmosferico del 1967 tra gli Usa e l’allora Unione sovietica (che vieta le armi nucleari in orbita e nello spazio), anche se Putin ha già abbandonato di recente altri accordi sul controllo degli armamenti risalenti alla Guerra Fredda.
In ogni caso sono scenari da ‘Star Wars’, quelli evocati nel 1983 dallo scudo spaziale di Ronald Reagan e archiviati dieci anni dopo senza clamore da Bill Clinton. Ma Washington insegue da tempo Russia e Cina nella corsa alle nuove armi, non solo nello spazio. Come i missili ipersonici, che in Usa sono ancora in fase sperimentale ma che Mosca avrebbe già usato in Ucraina.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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