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Unione Europea

Lagarde, le Europee siano una chance per rilanciare l’unione monetaria

“I motivi per rafforzare la nostra moneta unica sono più forti che mai. Le prossime Europee saranno un’opportunità per un programma ambizioso sulla nostra unione economica e monetaria. È essenziale che tutte le forze politiche colgano questa opportunità per assicurare che l’Europa possa rispondere alle sfide che abbiamo davanti”. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde parlando alla commissione Affari Economici e Monetari dell’Eurocamera. “I primi 25 anni della moneta unica sono stati un successo ma non tutti i traguardi dell’unione monetaria sono stati raggiunti”, ha spiegato Lagarde.

I dati economici presentati da Lagarde “confermano il processo di disinflazione in corso e questo processo continuerà, secondo le previsioni, portandoci ancora più in basso nel 2024″. Sui tassi di interesse “continueremo a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello e la durata appropriati delle restrizioni, tenendo conto delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e la solidità della trasmissione della politica monetaria”. “Un anno e mezzo fa siamo stati i primi a riconoscere che le nostre proiezioni presentavano errori. Ora le nostre stime sull’inflazione, che prima erano al rialzo, sono adesso al ribasso soprattutto per i prezzi dell’energia”, che “sono difficili da prevedere”, ha sottolineato la presidente di Eurotower.

Rispondendo a uno dei parlamentari della commissione Econ, Lagarde ha proseguito sull’argomento: “non dirò se taglieremo i tassi a tarda primavera o a inizio estate ma siamo fiduciosi sul percorso verso il 2%”. “Al momento non abbiamo abbastanza per essere certi della solidità” di questo esito “e non vogliamo correre il rischio di una inversione. Ecco perché abbiamo bisogno di ulteriore fiducia” per agire sui tassi”, continua la presidente della Bce. Durante il dibattito, ha poi aggiunto: “io non ho mai detto che non abbiamo intenzione di ridurre i tassi. Sto cercando di essere molto attenta sulla questione. Il processo disinflattivo è in corso, il Consiglio direttivo deve essere più fiducioso che questo processo ci porterà all’obiettivo del 2% in maniera sostenibile”. “Siamo riusciti ad ancorare le aspettative di inflazione. Siamo in linea generale al 2%, quindi su questo credo siamo stati utili in termini di anticipazione sui tassi a lungo termine”, ha spiegato Lagarde.

Riguardo l’attività economica nell’Eurozona, Lagarde dice: “è stata piuttosto debole nel 2023, e questa debolezza ha caratterizzato tutti i settori. Ma gli indicatori prospettici segnano una ripresa nel prossimo anno”. Durante il dibattito ha anche parlato della questione del cambiamento climatico, con dei rischi “spesso sottovalutati da banche e istituti finanziari. Il finanziamento della transizione è uno dei pilastri, per la Bce. Se non riusciamo a completare una unione monetaria ed economica ad ampio raggio una pista potrebbe essere quella di svilupparla su certi ambiti, vedo che si sta parlando di una unione dei capitali verde”, ha detto la presidente di Eurotower.

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Inoltre, Lagarde ha anche parlato della fine anticipata del programma Pepp. “Aveva come obiettivo quello di poter sortire effetti contro le conseguenze della pandemia con una forte liquidità. Da luglio a dicembre ci sarà una riduzione per una media di 7,5 miliardi di euro e alla fine dell’anno stoppiamo qualsiasi azione di reinvestimento”, spiega Lagarde alla Commissione Econ, aggiungendo che ci sarà una “gradualità” nella riduzione del bilancio dell’Eurotower. “Arriveremo ad una fase in cui decideremo quanta liquidità sarà necessaria e quale sarà il tasso di interesse di riferimento. Questo esercizio di revisione non è ancora concluso, arriverà a conclusione tra alcuni mesi. Sarà un quadro che darà certezza per gli operatori, il settore finanziario, le banche”, ha sottolineato.

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