“Sull’ammissibilità dell’emendamento decide il presidente della commissione ma il tema è molto delicato. Io non ho pregiudizi ma non mi sembra il caso di decidere di questo tema usando un decreto”. Lo dice il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani intervistato a SkyTg24 parlando della proposta di modifica sul terzo mandato presentata dalla Lega al dl elezioni all’esame del Senato.
Per Ciriani serve “una riflessione nel suo complesso” e dunque l’emendamento non sarebbe il giusto strumento: “Non credo – ribadisce – sia il caso, politicamente. La questione va posta in un altro contesto. Ritengo ne possiamo ragionare ma non in un decreto, parliamone ma non è possibile così”.
“Senza peccare di modestia, noi vogliamo giocare tutte le partite. Per Zaia, che è stato un ottimo governatore, sarebbe il quarto mandato. L’alternanza potrebbe essere possibile. Nessuno è eterno, neanche Zaia”, ha spiegato poi Ciriani parlando del terzo mandato per i governatori. “Noi siamo il primo partito italiano, fermo restando che la nostra stella polare è l’alleanza del centrodestra, chiediamo che ci venga attribuito un peso proporzionale ai nostri voti, sarà il Veneto, sarà il Piemonte”.
Replica il presidente del Veneto: “L’eternità non è di questo mondo: trovo anche un po’ simpatico, carino, mi fa anche un po’ sorridere, pensare che l’unico dibattito di questo Paese sia il sottoscritto”, ha detto Zaia, intervistato da Radio Uno. “Mi sento un po’ come San Sebastiano con le frecce che arrivano – replica Zaia – ma io ho altro da fare, non ho tempo da perdere. Se l’unico problema è questo ne prendo atto. Ogni giorno si parla del mio futuro – conclude – non ho mai avuto tanta gente interessata a me”.
“Io non ho paura dei cittadini, ma di chi vuole impedire loro di decidere – ha affermato il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, partecipando ad Agorà su Raitre -. Se in Parlamento ci sono persone che siedono lì da decenni e hanno avuto anche tanto potere, non vedo perché un presidente di Regione o un sindaco di una grande città non possa candidarsi anche per la terza volta e chiedere agli elettori di valutare il proprio lavoro”. “Sul terzo mandato è aperto un dibattito trasversale ai partiti. Mi auguro che il tema si possa risolvere sedendosi tutti attorno a un tavolo e decidendo insieme”, ha concluso il senatore della Lega.
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