La ministra della Cultura, Rachida
Dati, va come ospite in un programma dedicato al rap e alle
musiche urbane su Twitch e scoppia la polemica: secondo Jordan
Bardella, presidente del Rassemblement National (estrema
destra), il programma “Dvm show” è “il covo di un rapper
antisemita sotto inchiesta per apologia di terrorismo dopo aver
inneggiato, qualche giorno fa, alla strage di Nizza”.
L’allusione di Bardella è all’esibizione del rapper Freeze
Corleone al “Dvm show”, per la quale il musicista è indagato. Il
9 febbraio, infatti, ha eseguito il brano “Haaland”, del rapper
tedesco Luciano, in cui le parole sembrano far riferimento
all’attentato che ha provocò la morte di 86 persone a Nizza il
14 luglio 2016.
Il brano descrive un personaggio, “Kalidou”, che “sbarca nel
rap come un camion che bombarda a fondo sulla….”. Non vengono
pronunciate le parole Promenade des Anglais, luogo
dell’attentato, ma la rima dei versi precedenti, in francese, le
suggerisce in modo abbastanza esplicito.
Al suo arrivo negli studi della trasmissione, che sorgono
nella banlieue di Parigi, la Dati è stata applaudita a lungo:
“avevo preso l’impegno di venire, sono state accolta bene. Voi –
ha detto al microfono – siete la cultura popolare. Una cultura
che parla a tutta una generazione, ben al di là della
generazione di mia figlia, voi parlate anche un po’ a me”.
Sull’onda dell’entusiasmo, la ministra ha poi invitato il
presentatore a registrare una puntata al ministero della
Cultura. “Ma noi facciamo rumore, lo sai”, ha detto uno dei
conduttori alla ministra, che ha risposto fra gli applausi: “un
ministero della Cultura senza rumore non è un ministero della
Cultura”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA