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C. Conti, necessario il riequilibrio dei conti pubblici e il rientro debito-Pil

Nello “scenario geopolitico ed economico aggravato da nuove incertezze”, “la gestione della politica economica si trova davanti a nuove sfide”, sia sul fronte dell’economia reale che dei conti pubblici. Lo ha detto il presidente della Corte dei Conti Guido Carlino, indicando la necessità di “garantire un percorso di riequilibrio dei conti e un graduale rientro del rapporto debito-Pil”: “Occorrono misure che, nel dare una risposta alle necessità di famiglie e imprese, assicurino un’ordinata e progressiva riconduzione delle dinamiche delle entrate e delle spese entro una cornice compatibile con la sostenibilità dell’elevato debito”. Proprio la sostenibilità del debito, ha sottolineato Carlino nella sua relazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti, “è presupposto di uno sviluppo economico più consistente e durevole, oltre che equo, inclusivo e attento alle future generazioni”. Per “garantire la crescita e ridurre le disparità, uno stimolo allo sviluppo e alla coesione territoriale sarà offerto dalla piena attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), oltre che dalla realizzazione dei progetti finanziati da fondi nazionali ed eurounitari, in un contesto in cui le politiche pubbliche devono soddisfare le esigenze attuali dei cittadini e corrispondere a quelle emergenti, connesse alla costante evoluzione tecnologica e ai cambiamenti ambientali e climatici”, ha aggiunto.

Il delineato sistema delle garanzie, unitamente alla perimetrazione normativa dell’elemento psicologico, sembrerebbe rendere non necessaria la ulteriore proroga del cosiddetto ‘scudo erariale’ (finalizzato a escludere le condotte attive dall’ambito di applicazione della colpa grave), introdotto in via eccezionale nel periodo pandemico per porre un rimedio alla “paura della firma'”. Lo ha detto il presidente della Corte dei Conti Guido Carlino, definendo “apprezzabili” le norme nel Codice dei contratti pubblici e nel decreto legislativo 149 del 2022, che prevedono “una più puntuale perimetrazione della colpa grave”.

Secondo Carlino troppe norme hanno indebolito l’organicità del controllo. “Dopo le riforme del 1994, l’ambito delle attribuzioni giurisdizionali e di controllo della Corte ha costituito oggetto di ulteriori e numerosi provvedimenti normativi, spesso avviati con decretazione d’urgenza che, sovrapponendosi all’originario tessuto legislativo, ne hanno indebolito l’iniziale organicità”. Lo ha detto il presidente della Corte dei Conti Guido Carlino nella sua relazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte, ricordando che ricorre quest’anno il trentennio dalla promulgazione delle leggi 19 e 20 del 1994, “che hanno prodotto rilevanti riflessi, molti dei quali ancora attuali, sulle funzioni di controllo e giurisdizionali della Corte dei conti”. “Da qui le istanze di interventi razionali, che rispondano effettivamente alle esigenze di certezza giuridica e di coerenza ordinamentale manifestate dagli operatori del diritto, dalle amministrazioni controllate e dalla stessa magistratura contabile”, ha detto Carlino, evidenziando che “sono infatti all’orizzonte significative riforme previste nel Pnrr, tra le quali, fondamentali nell’ottica della Corte, quelle della Pubblica Amministrazione e della contabilità pubblica. Il che rende auspicabile – ha sottolineato – fornire alle funzioni di controllo, come già avvenuto per le funzioni giurisdizionali, un assetto procedurale in linea con gli standard internazionali in materia di audit del settore pubblico“. 

“Autonomia e indipendenza della magistratura costituiscono presidi indispensabili per assicurare la qualità del servizio reso al Paese e rappresentano una garanzia essenziale per i cittadini, così come è imprescindibile il rispetto dell’etica pubblica che impone di esercitare le delicate funzioni magistratuali con equilibrio, sobrietà, ragionevolezza e un radicato senso delle istituzioni”. Lo ha detto il presidente della Corte dei Conti Guido Carlino nella sua relazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Magistratura contabile.

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Il Pg Silvestri: ‘Sul Pnrr già diverse segnalazioni irregolarità’

“L’attuazione del Pnrr, terminata la predisposizione delle regole di contesto, è entrata nel vivo e già si registrano diverse segnalazioni di irregolarità”. Così il procuratore generale della Corte dei Conti Pio Silvestri nella sua relazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario. In particolare, ha spiegato, “si tratta di indebita percezione ovvero non corretto utilizzo dei fondi da parte dei soggetti attuatori, irregolarità nella percezione dei contributi sub specie di opere non conformi al progetto o di assai significativi ritardi nella loro attuazione”.

“Le Procure regionali hanno rilevato ancora criticità nella erogazione di contributi, a titolo di Reddito di Cittadinanza, a seguito di presentazione di falsa documentazione da parte dei richiedenti, così come di irregolare ammissione al contributo”. Lo ha evidenziato il procuratore generale della Corte dei Conti Pio Silvestri durante le celebrazioni per l’inaugurazione dell’anno giudiziario. “Nello scorso anno, ancora numerose sono state le sentenze che hanno riguardato i contributi per l’efficientamento energetico erogati dal GSE, che sono caratterizzati da una “plurioffensività” intrinseca, in quanto ledono sia l’interesse della pubblica amministrazione ad incentivare corretti sistemi di risparmio energetico, che l’interesse dei consumatori a non veder rincarare le bollette per oneri mai sostenuti. Il fenomeno presenta una dimensione finanziaria consistente (talora di milioni di euro), rispetto alla quale – purtroppo – si registrano spazi non ampi di concreto recupero dei danni erariali riconosciuti, tenuto conto che buona parte delle aziende coinvolte sono risultate fallite o, comunque, incapienti”, ha aggiunto. “Un capitolo della relazione scritta è stato dedicato alle problematiche della responsabilità medica”, ha indicato Silvestri, spiegando che “il tema deve divenire parte delle riflessioni sull’efficienza del sistema sanitario che, dopo aver sostenuto l’impatto della pandemia, soffre di una crisi sistemica – accentuata dalla “fuga” del personale sanitario, non adeguatamente remunerato – cui si dovrebbe rispondere, a livello nazionale e regionale, con decisioni ed investimenti non più rinviabili, nei campi dell’organizzazione, delle strutture, della formazione e delle retribuzioni, capaci di ridare lustro ad una professione che, assieme a quella degli insegnanti, misura il senso civile di un Paese”. “Sono state aperte diverse istruttorie su denuncia delle Sezioni di controllo che, per lo più, hanno riguardato ipotesi di danno erariale connesso alle procedure di dissesto, alla gestione delle società partecipate e alla mancata presentazione dei conti giudiziali”. Lo ha detto il procuratore generale della Corte dei Conti, Pio Silvestri , all’inaugurazione dell’anno giudiziario, evidenziando che “nell’anno trascorso, rimane significativo il dato delle somme recuperate all’erario, le quali si attestano ad euro 59.714.389,74 (ammontando, nel quinquennio, ad euro 280.610.941,46)”.

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