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Latitante dopo il crac Eutelia, manager Samuele Landi trovato morto a Dubai

   Apprensione per le sorti dell’imprenditore e manager Samuele Landi, 59 anni di Arezzo, che dopo il crac della sua azienda Eutelia (telefonia) nel 2010 si trasferì negli Emirati stabilendosi con la famiglia e dove per la giustizia italiana risulta latitante. Secondo quanto riferito da La Nazione, Landi è sparito da alcuni giorni a seguito di una mareggiata che ha travolto e spazzato via la chiatta su cui l’imprenditore aretino viveva per sperimentare un progetto avveniristico di abitazioni galleggianti, off-shore, ancorate in mare aperto. Ci sono state vittime. Secondo il quotidiano fiorentino, due morti sono accertati, ma altri due cadaveri da identificare. Si teme, appunto, che uno possa essere lui. In queste ore è scattato il test comparativo del Dna con un figlio dell’imprenditore disperso e i cadaveri senza nome recuperati alle autorità emiratine. 

I familiari di Samuele Landi avrebbero ricevuto nelle ultime ore dalle autorità locali una comunicazione informale, verbale – ma non con documenti -, riguardo alla corrispondenza delle impronte digitali di uno dei due cadaveri ritrovati in mare e non identificati, con le impronte digitali del manager. E’ quanto emerge dall’avvocato Antonio Disegni. Le notizie arrivano frammentarie in Italia e Landi è scomparso da circa dieci giorni, tuttavia questo riscontro delle impronte digitali è quanto il legale avrebbe ricevuto come informazione nelle ultime ore dalla famiglia, la moglie Laura e i quattro figli.

L’avvocato Disegni in queste ore avrebbe bisogno della firma di Samuele Landi per un ricorso in Cassazione verso l’ultima condanna a 6 anni e 6 mesi per il crac romano di Agile, società ex Eutelia. “Il ricorso va presentato entro il 17 febbraio e notificato a 800 parti civili, se non viene fatto subito non si fa in tempo”, ha detto l’avvocato per il quale “10 giorni di scomparsa in mare sono comunque preoccupanti”. Samuele Landi, ex ad di Eutelia, azienda di telecomunicazioni fallita, vive a Dubai dal 2010. 

    Intanto, il consolato generale di Dubai, secondo quanto si apprende, sta seguendo con attenzione la vicenda della scomparsa. La sede diplomatica italiana è in contatto con la famiglia del connazionale che ha segnalato il naufragio. Negli ultimi mesi Samuele Landi viveva su un’isola artificiale, posizionata in acque internazionali al largo della Penisola arabica. Progetto sperimentale, aveva lui stesso spiegato, per una migliore qualità della vita lontano dall’inquinamento delle città e anche dalle imposizioni di governi attenti a incassare tasse che “ingrassano gli apparati statali”.

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    Paracadutista, campione italiano di enduro negli anni ’80, cinque partecipazioni alla Parigi-Dakar, Samuele Landi da amministratore delegato di Eutelia sviluppò l’azienda aretina di famiglia portandola fino ai vertici della telefonia di cui divenne per qualche tempo uno dei player nazionali di vertice.

    Poi arrivò il crac da 100 milioni di euro e l’inchiesta per bancarotta fraudolenta per cui c’è stata condanna definitiva in Cassazione nel 2019 con condanna per lui a 8 anni e condanne anche per altri. Landi venne raggiunto da un mandato di arresto nel 2010 ma era già a Dubai e non è più rientrato in Italia.
   

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