Due agenti della Guardia Civile sono rimasti uccisi e due feriti, di cui uno gravemente, nello speronamento di un fuoribordo veloce di narcotrafficanti della motovedetta sulla quale i militari svolgevano ieri notte un pattugliamento nel porto di Barbate, in provincia di Cadice, nel sud ovest della Spagna.
L’incidente è avvenuto quando agenti del Gruppo speciale di attività subacquee della Guardia Civile su un’imbarcazione pattuglia si sono diretti nel porto di Barbate per identificare gli occupanti di sei ‘narco-lance’ che avevano cercato in rada rifugio dal temporale. Mentre vari abitanti della località andalusa dal molo incitavano i narcotrafficanti – come si evince da alcuni video riversati nelle reti sociali – una delle imbarcazione ha speronato quella degli agenti. Due gendarmi sono morti e altri due sono rimasti feriti, dei quali uno in maniera grave.
Otto arresti finora nell’indagine sull’episodio
Otto persone sono state arrestate finora, accusate di essere coinvolte nella morte di due agenti della Guardia Civile e nel ferimento di altri due, che erano a bordo di un gommone di pattuglia ieri sera nel porto di Barbate (Cadice) speronato da una
narco-lancia. Lo segnala fonti della Guardia Civile, riprese da Tve. Gli arrestati sono tutti cittadini spagnoli e con precedenti per traffico di droga.
In particolare, tre degli arrestati, di 21, 23 e 28 anni, con precedenti per traffico di droga, attentato all’autorità di polizia, reati contro il patrimonio e riciclaggio di capitali, sono accusati di due omicidi e lesioni gravi degli agenti della Guardia Civile feriti, in quanto sospettati di trovarsi a bordo della narco-lancia quando ha speronato il gommone dei gendarmi, secondo la ricostruzione degli inquirenti. Altri due arrestati, di 34 e 54 anni, sono stati fermati nella piana di Sotogrande (Cadice), a bordo di un’auto sulla quale erano in attesa dei complici.
La rabbia dei sindacati della Guardia Civile
“Rabbia e indignazione” è stata espressa dalle organizzazioni sindacali della Guardia Civile “E’ stato un intervento suicida, chi ha dato l’ordine deve dare spiegazioni”, ha denunciato il rappresentante dell’Associazione Spagnola della Guardia Civile, José Antonio Belizon, in dichiarazioni a Efe.
I rappresentanti sindacali chiedono di sapere perché sono stati mandati gli agenti del Gruppo sub su un’imbarcazione molto più
piccola di quella dei narcos nel pieno del temporale e “sapendo che non era la prima volta che le narco-lance hanno investito
motovedette pattuglia”.
Un altro sindacato, l’Associazione Unificata di Guardia Civile ha reclamato al ministero degli Interni “un’indagine a fondo” sull’accaduto, mentre l’associazione di categoria Giustizia per la Guardia Civile ha chiesto le dimissioni del ministro degli Interni, denunciando che i colleghi hanno operato su “un’imbarcazione inadeguata”
La reazione del premier Sanchez e di re Felipe VI
Il premier spagnolo, Pedro Sanchez, ha espresso “profondo rammarico” per la morte dei due agenti della Guardia Civile investiti da una narco lancia a Barbate e ha trasmesso tutto il riconoscimento “al grande lavoro” delle forze e corpi di sicurezza contro il
narcotraffico, in un messaggio postato oggi su X.
“Deploro profondamente la morte degli agenti della Guardia Civile nell’atto di servizio sulla costa di Barbate. Voglio inviare un sentito abbraccio ai loro familiari e compagni. E i miei auspici di una rapida ripresa per gli agenti feriti”, è detto nel messaggio.
Da parte sua, re Felipe VI si è detto “tremendamente addolorato per la morte di due Guardie Civili in atto di servizio a Barbate”. In un messaggio postato in X dalla Casa del Re, il monarca ha espresso anche a nome della regina Letizia “le nostre più sincere condoglianze e l’affetto per i loro familiari e compagni in questi momenti così difficili, e il nostro auspicio di una rapida ripresa per i
feriti”. “La vostra vita di servizio esemplare in Spagna sempre onorerà la vostra memoria”, conclude il messaggio
Il procuratore di Cadice: ‘la lotta con i narcos è totalmente disuguale’
Il procuratore capo di Cadice, Angel Nunez, ha denunciato oggi “l’assoluta inferiorità” di mezzi con cui le forze dell’ordine portano avanti la lotta al narcotraffico, che “ha a sua disposizione tutti i mezzi” a fronte della preoccupante carenza di risorse nell’ambito
giudiziario e di mezzi di polizia.
Nell’esprimere “cordoglio” per la morte dei due agenti della Guardia Civile investiti ieri da una narco lancia nel porto di Barbate (Cadice), il procuratore capo in dichiarazioni all’agenzia Efe ha sottolineato che “La lotta è totalmente disuguale. Loro hanno
tutti i mezzi a disposizione e la Guardia civile non ne ha di simili per combatterli. Per di più – ha aggiunto il magistrato – molte operazioni di polizia finiscono nel collo di bottiglia nei tribunali per un sistema processuale del XIX secolo, con processi eterni”. Per cui molti narcotrafficanti, nonostante gli arresti, “finiscono con l’uscire in libertà”.
L’opposizione insorge
L’uccisione di due agenti della Guardia Civile la scorsa notte a Barbate ha provocato reazioni polemiche fra le forze politiche, che investono il governo. Il presidente del Partito Popolare, Alberto Nunez Feijoo, ha evocato responsabilità politiche “al massimo livello’, in un comizio elettorale in Galizia, in vista delle elezioni regionali del 18 febbraio, chiedendo le dimissioni del ministro degli Interni, Fernando Grande-Marlaska.
“Com’è possibile che la mattina stesse visitando la zona, dicendo che c’era un dispositivo operativo di sicurezza adeguato e sufficiente. e poi la sera hanno assassinato due guardie civili”, ha chiesto Feijoo.
Santiago Abascal, il leader del partito della destra radicale Vox, in un meeting a Santiago di Compostela (Galizia) ha affermato che bisogna rispondere “un maniera energica” ai narcotrafficanti. “Se dobbiamo scegliere fra la vita delle guardie civili e la vita di alcuni narcos, scegliamo la prima e vogliamo i narcos sul fondo del mare”, ha affermato, ripreso dall’agenzia Efe.
Il governo regionale dell’Andalusia, guidato da una coalizione Pp-Vox ha infine chiesto di dichiarare la provincia di Cadice “Zona di speciale singolarità”, con l’obiettivo di dotare le forze dell’ordine di mezzi e uomini adeguati alla lotta al narcotraffico.
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