Il candidato antiguerra alla
presidenza russa, Boris Nadezhdin, ha annunciato che la sua
candidatura è stata bocciata dalla Commissione elettorale
centrale.
Il candidato antiguerra alla presidenza russa Boris Nadezhdin
ha detto che farà appello alla Corte Suprema contro la
bocciatura della sua candidatura annunciata oggi dalla
Commissione elettorale centrale. “Non concordo con la decisione
della Commissione – ha scritto sul suo canale Telegram Nadezhdin
-. Ho raccolto più di 200.000 firme in tutta la Russia. Abbiamo
condotto la raccolta firme apertamente e onestamente e tutto il
mondo ha visto le code presso i nostri uffici e punti di
raccolta”.
“Non c’è niente da commentare qui, la Commissione elettorale
centrale segue in modo preciso le regole stabilite per i
candidati”. Lo ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, a
proposito del caso di Boris Nadezhdin: il politico contrario
alla guerra in Ucraina che stamattina ha annunciato che la sua
candidatura alle presidenziali russe è stata bocciata dalla
Commissione elettorale centrale. “Ci sono alcuni parametri che
il candidato deve soddisfare. E quello che abbiamo sentito oggi
dalla Commissione elettorale centrale è che c’era un gran numero
di irregolarità nelle firme e che molte firme non erano valide.
Cioè, questo importante criterio non è stato soddisfatto”, ha
detto Peskov. La decisione della Commissione elettorale russa di
respingere la candidatura di Nadezhdin è però da molti
considerata di chiara matrice politica.
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