Il primo ministro ad
interim di Haiti ha rivolto ieri sera un messaggio alla nazione
in cui ha condannato le violenze degli ultimi giorni che hanno
un bilancio di sei morti, assicurando di un suo costante impegno
per giungere allo svolgimento di elezioni che restituiscano al
Paese istituzioni democratiche.
Senza fare alcuna allusione alla richiesta di sue “immediate
dimissioni” provenienti dalle manifestazioni svoltesi in varie
città, Henry ha rivolto un appello “all’unità di tutti gli
haitiani per far uscire il Paese dalla situazione esplosiva in
cui è immerso”.
Io e tutti i membri del mio governo, ha poi detto, “sappiano
dove vogliamo portare il Paese nei prossimi mesi. Si tratta di
maggiore sicurezza, di libere elezioni, di funzionamento
democratico così come previsto dalla Costituzione”.
In riferimento ai promotori delle proteste violente degli
ultimi giorni, il premier ha sostenuto che “chi decide di usare
la violenza, di uccidere persone, di cercare di prendere il
potere, non lavora nell’interesse del popolo haitiano”.
Henry ha fatto infine riferimento alla richiesta fatta dal
suo governo per l’intervento di una forza multinazionale,
approvata dall’Onu, per combattere le bande criminali e porre
fine al fenomeno dell’insicurezza.
Come sapete, ha concluso, “il Kenya ha accettato di guidare
questa iniziativa, e il governo farà tutto il possibile affinché
la missione arrivi rapidamente. Nel frattempo ci sforzeremo per
migliorare la capacità di intervento di tutte le nostre forze di
sicurezza”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA