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Unione Europea

Il materiale pedopornografico in deepfake sarà reato

BRUXELLES – Il livestreaming di abusi sessuali su minori e il possesso e lo scambio di manuali di pedofilia rientrerà nella definizione dei reati connessi all’abuso sessuale su minori negli Stati membri dell’Ue. È uno degli aspetti principali in cui si articola la proposta presentata oggi dalla Commissione europea che aggiorna le norme di diritto penale in materia di abuso e sfruttamento sessuale dei minori, approvate nel 2011. Lo comunica l’esecutivo comunitario in una nota. Le nuove misure aggiornano anche le definizioni di reato per includere il materiale pedopornografico nei deepfake o nel materiale generato dall’intelligenza artificiale. La minaccia di abusi, osserva Palazzo Berlaymont, è aumentata in tutta l’Ue a causa anche della maggiore presenza online dei minori e degli sviluppi tecnologici che creano nuove possibilità di abuso. Solo nel 2022, nell’Ue sono state registrati 1,5 milioni di segnalazioni di abusi sessuali su minori.

La proposta presentata oggi dalla Commissione detta anche pene più severe e requisiti più specifici per la prevenzione e l’assistenza alle vittime. In particolare, si prevede un periodo di tempo più lungo durante il quale le vittime possono denunciare gli abusi sessuali subiti e chiedere un’azione contro l’autore del reato. Le nuove norme garantiranno, inoltre, alle vittime il diritto a un risarcimento economico, per far fronte ai danni a lungo termine causati dagli abusi sessuali sui minori. Gli Stati membri sono tenuti poi a istituire un meccanismo di coordinamento per utilizzare al meglio i programmi disponibili in materia di prevenzione e assistenza alle vittime. Quanto alla prevenzione, gli Stati sono invitati a incrementare gli investimenti nella sensibilizzazione, soprattutto per quanto riguarda i rischi online, al fine di garantire che Internet sia più sicuro e migliore per bambini e giovani. Inoltre, nuovi requisiti garantiranno che i reclutatori per le attività che comportano uno stretto contatto con i bambini e per le organizzazioni che lavorano contro l’abuso sessuale sui minori debbano richiedere il casellario giudiziario dei candidati. Sarà inoltre obbligatoria la segnalazione di un reato almeno da parte dei professionisti che lavorano a stretto contatto con i bambini, per affrontare una sfida importante negli sforzi per fermare gli abusi sessuali sui minori. Un bambino su cinque subisce una qualche forma di violenza sessuale, sia offline che online. Internet ha aggravato notevolmente la diffusione degli abusi sessuali sui minori, consentendo agli autori di incontrarsi online e di condividere istantaneamente video e immagini di gravi violenze sessuali su bambini, spesso molto piccoli. Con questa proposta, la Commissione prosegue l’attuazione della strategia Ue 2020-2025 per una lotta più efficace contro gli abusi sessuali sui minori.

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