Non si placano in El Salvador
le polemiche dopo la decisione annunciata dal Tribunale supremo
elettorale (Tse) che, per il malfunzionamento del sistema
informatico di scrutinio, ha disposto a partire da oggi una
procedura manuale di conteggio dei voti nelle presidenziali e
legislative di domenica.
Anche se dall’estero (fra cui Stati Uniti e Ue) sono già giunte
al presidente Nayib Bukele felicitazioni per la rielezione, i
partiti salvadoregni non risparmiano critiche per l’accaduto.
Al riguardo la deputata del Fronte Farabundo Martí di
liberazione nazionale (Fmln, sinistra), Anabel Belloso, ha
assicurato che “c’è stata sicuramente una manipolazione dei
dati. Abbiamo appreso che il sistema moltiplicava per due o tre
le informazioni inserite a favore del partito Nuevas Ideas”.
Questa presunta “moltiplicazione dei voti” è stata osservata
anche dal consorzio universitario El Salvador 2024 (OES24), che
ha detto di averla constatata “in almeno dieci centri di
processamento dei dati elettorali”.
Da parte sua, il presidente del partito Alleanza nazionalista
repubblicana (Arena), Carlos Saade, ha espresso “profondi dubbi”
sulla attendibilità dei verbali già entrati nel sistema per le
presidenziali, dicendosi comunque “contento” della decisione
della Tse di procedere allo scrutinio manuale.
Al coro delle proteste si sono uniti il partito Vamos (“Non
serve aprire le urne, contare scheda per scheda se non possiamo
garantire che quelle urne non siano già state alterate) e
Nuestro Tiempo (“il Tse dica chi ha avuto accesso alle urne, chi
se ne prende cura e quale è stata la catena di custodia”.
La protesta si è trasferita anche nelle strade, con un folto
gruppo di femministe che hanno organizzato nella capitale un
‘cacerolazo’ (concerto di pentole e coperchi) contro “la
dittatura di Bukele”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA