Un ritorno alle urne in caso di sfiducia del premier eletto e per quello di riserva – che subentra solo in casi eccezionali come “nei casi di morte, impedimento permanente, decadenza”- invece solo una chance di dare vita a un nuovo esecutivo. Sono le principali novità della norma anti-ribaltone contenuta nel ddl premierato e su cui, secondo quanto si apprende, il centrodestra avrebbe raggiunto un accordo.
Il nuovo articolo 4 prevede quindi che se il premier viene sfiduciato “mediante mozione motivata, il presidente della Repubblica scioglie le Camere”. Inoltre se si dimette volontariamente e “previa informativa parlamentare” (altra novità del testo) il premier “può proporre, entro sette giorni, lo scioglimento delle Camere al presidente della Repubblica, che lo dispone”.
Qualora non venga esercitata la facoltà di proporre lo scioglimento delle Camere e “nei casi di morte, impedimento permanente, decadenza”, il capo dello Stato può incaricare “per una sola volta nel corso della legislatura” il premier dimissionario o “un altro parlamentare eletto in collegamento con il presidente del Consiglio”.
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