Il governo catalano ha decretato
oggi lo stato di emergenza per la prolungata siccità, senza
precedenti, che comporterà limitazioni nei consumi per 6 milioni
di residenti in 200 municipi nell’area metropolitana di
Barcellona e Girona, riforniti dai bacini del sistema
Ter-Llobregat, ridotti al livello di guardia del 16%
della capacità.
Nell’annunciare oggi la misura, il presidente catalano Pere
Aragones ha ringraziato “gli sforzi congiunti dei cittadini, del
settore industriale, di quello agricolo il lavoro di
programmazione dei tecnici, che con gli investimenti hanno
consentito un uso più efficiente delle risorse e di ritardare di
15 mesi l’entrata nello stato di emergenza”.
“Non avevamo mai affrontato una siccità tanto prolungata,
senza pari da quando esistono i rilevamenti pluviometrici: da
tre anni non piove quanto ci sarebbe bisogno in Catalogna”, ha
spiegato in conferenza stampa Aragones, affiancato dal
consigliere di Azione Climatica, David Mascort.
Il decreto prevede misure a corto, medio e lungo termine di
razionamento delle risorse idriche, in collaborazione con i
comuni e con il governo centrale, per accelerare l’adeguamento
delle infrastrutture alla “nuova realtà climatica”, ha segnalato
il presidente della Generalitat. Che si è detto “sicuro che la
Catalogna sarà capace di superare anche questa nuova sfida, come
già ha fatto per la pandemia”.
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