BRUXELLES – Il presidente del Consiglio Ue Charles Michel ha deciso di non candidarsi più alle elezioni europee. Lo ha annunciato lo stesso Michel in un post su Facebook. “Non mi candiderò alle elezioni europee, dedicherò tutti i miei sforzi alle mie attuali responsabilità con ferma determinazione fino alla loro conclusione e sarò sempre un fervente sostenitore di un’Europa democratica, forte, unita e padrona del proprio destino” ha scritto in un post sui social. “Al termine di questo mandato, rifletterò sulla natura e sulla direzione dei miei impegni futuri”, ha detto.
“Dopo un’attenta consultazione e riflessione, ho ritenuto che, come in ogni elezione nazionale o locale, la campagna elettorale sia compatibile con l’esercizio di un mandato politico che sta per terminare” considerando il “rigoroso rispetto di una chiara distinzione tra il mio ruolo attuale e la campagna elettorale”, si legge nella dichiarazione del leader europeo.
“I servizi del Consiglio dell’Ue, inoltre, hanno ritenuto che ciò sia perfettamente in linea con i principi giuridici ed etici, così come la Commissione europea ha deciso per i membri del Collegio”, continua la dichiarazione. “La mia scelta ha suscitato un’intensa attenzione e speculazione da parte dei media, in parte l’avevo previsto, data la natura inedita – qualcuno direbbe audace – del mio approccio: questo ha portato anche a reazioni estreme – non all’interno del Consiglio europeo, ma al di fuori di esso – alla prospettiva di candidarmi alle elezioni europee, accorciando il mio mandato e anticipando di qualche mese quello del mio successore”, ha poi ammesso Michel.
“Non voglio che questa decisione ci distragga dalla nostra missione o comprometta questa istituzione e il nostro progetto europeo, né che venga strumentalizzata in alcun modo per dividere il Consiglio europeo, che credo debba lavorare instancabilmente per l’unità europea”, ha spiegato.
Il presidente del Consiglio europeo ha detto di “accogliere con favore tutte le critiche politiche e le argomentazioni legittime: naturalmente, ogni situazione ha diversi punti di vista possibili, ma gli attacchi personali hanno sempre più spesso la precedenza sulle argomentazioni concrete: credo che questo distorca il discorso democratico oggettivo”. A livello personale, ha aggiunto, “ciò mi porta a riflettere sul significato e sull’impatto del mio impegno elettorale, al quale ho dedicato 30 anni della mia vita, non solo per me ma anche per coloro che mi sono vicini”.