La leader dell’opposizione
venezuelana Maria Corina Machado ha denunciato “intimidazioni”
da parte dei supporter del presidente Nicolas Maduro, atti di
vandalismo contro la sede del suo partito e l’arresto di due
attivisti, in violazione di un patto per un voto libero ed equo
alle presidenziali di quest’anno.
Poche ore prima, Maduro aveva ordinato ai suoi sostenitori di
lanciare la cosiddetta “Furia bolivariana” in risposta ad
attacchi contro la sua persona.
“Se dovessi subire qualche attentato, lascerei che voi
facciate il necessario per ripristinare la giustizia e la pace
in Venezuela”. Attivate la ‘Furia bolivariana’, aveva indicato
il presidente salutando un corteo sceso in piazza dopo
l’annuncio dell’arresto di 32 persone ritenute responsabili di
cinque presunti piani per ucciderlo nel 2023.
Machado – che vorrebbe correre alle elezioni, sebbene sia
stata interdetta – ha pubblicato sui social media fotografie del
suo quartier generale imbrattato con le scritte ‘Furia
bolivariana’.
Il procuratore generale Tarek William Saab – alleato politico
di Maduro – oltre ai 32 arresti ha ordinato la cattura di altre
11 persone per reati quali tradimento della patria e terrorismo.
Nell’elenco figurano attivisti per i diritti umani, giornalisti
e militari in esilio.
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