BRUXELLES – “Le sfide dell’Europa in materia di investimenti non si esauriranno con la conclusione del Pnrr nel 2026 e di InvestEU nel 2027. Il mutevole panorama economico e geopolitico ci costringe a a incrementare gli investimenti nelle industrie strategiche, nella sicurezza, nella difesa e nella ricostruzione dell’Ucraina. La riflessione su come finanziare queste priorità comuni europee nell’ambito del bilancio pluriennale dell’Ue deve iniziare ora”. Lo ha detto il commissario europeo Paolo Gentiloni intervenendo a un convegno su InvestEu a Bruxelles. “Ritengo che ci sia una forte motivazione per un altro programma paneuropeo basato su una garanzia di bilancio per mobilitare gli investimenti privati in aree strategiche – ha sottolineato Gentiloni -. Dovremmo sfruttare l’eccellente rapporto e la preziosa esperienza della Bei”, “delle banche di promozione nazionali e delle altre istituzioni finanziarie internazionali coinvolte nell’attuazione di InvestEu”. “Allo stesso tempo, dovremmo anche pensare a come renderlo ancora più efficace. Ad esempio, un quadro più semplice potrebbe facilitare la partecipazione di alcuni e l’attuazione di altri. E una maggiore flessibilità interna può aiutarci ad adattarci più rapidamente alle mutevoli priorità politiche”.
“A metà di questo programma, possiamo già dire che InvestEu è una storia di successo europea“, ha detto inoltre Gentiloni intervenendo all’evento. “I numeri parlano chiaro – ha segnalato -: Il 90% dei 26 miliardi di euro di garanzia fornita dall’Ue è già stato utilizzato e oltre il 70% è già stato approvato dal comitato per gli investimenti. Abbiamo 16 partner esecutivi, e altri ne seguiranno. E i paesi extra-UE, come la Norvegia e l’Islanda, hanno riconosciuto il valore aggiunto di InvestEu e hanno recentemente aderito al programma”. “Grazie a InvestEu è già stato autorizzato il finanziamento di oltre 170 progetti di investimento. Questi mobiliteranno circa 225 miliardi di euro di investimenti in settori chiave per il futuro dell’Europa – ha spiegato Gentiloni -. Si finanzia: tecnologia delle batterie in Francia; produzione di acciaio a base di idrogeno in Svezia; reti fibra ottica in Polonia; edilizia sociale ed economica in Spagna”.