“Noi stiamo proponendo assieme a Francia e Germania una missione che possa garantire la sicurezza del traffico marittimo. Io mi auguro che si possa già approvare
definitivamente la missione nel prossimo Consiglio Affari Esteri dopo un sostanziale via libera nella riunione di oggi”. Lo ha detto ai cronisti a Bruxelles il ministro degli Esteri Antonio Tajani aggiungendo che per l’Italia la missione nel Mar Rosso “può comprendere” anche la missione Emasoh/Agenor, nello stretto di Hormuz.
“La missione vede avere un sistema di difesa che a mio giudizio deve essere forte, quindi in grado di abbattere droni e missili lanciatoi dagli Houthi. La missione europea non credo che preveda attacchi in territorio yemenita perché non è mai successo ma ci sarà una protezione militare molto forte, determinata e mi auguro con tutti gli strumenti necessari”, ha spiegato il vice premier italiano.
Ai cronisti che chiedevano se la missione navale nel Mar Rossa non possa essere vista come un intervento militare nell’area, Tajani ha spiegato che si tratta di “un intervento militare a difesa delle navi mercantili italiane, c’è un crollo nel traffico mercantile, noi siamo un Paese esportatore e abbiamo il dovere di difendere le nostre navi. Non facciamo la guerra a nessuno ma difendere le nostre navi è un dovere della Repubblica e del governo”.
“Sarà una difesa rinforzata dei mercantili, senza partecipazione attiva per il momento, in quel caso servirebbe un nuovo voto del Parlamento. Ma l’uso della forza verrà previsto per difendere i mercantili. Non sarà un semplice accompagnamento, come prevede oggi la missione che c’è a Hormuz. La nostra idea è che ci sia una difesa forte dei mercantili, con abbattimenti di qualsiasi arma che vadano colpire le navi che passano da Suez a Hormuz”, ha aggiunto Tajani.
Sulla missione – ha aggiunto – “informeremo il Parlamento, per come sono le cose non è obbligatorio ma naturalmente lo informeremo”. “Io ho già informato, nei dibattiti che ci sono stati, in più occasioni, quelle che sono le nostre intenzioni, e già dalla prossima mia presenza in Parlamento dirò quello che stiamo facendo. E’ giusto che il Parlamento sia informato ma la missione militare è già stata autorizzata, si tratta di quella dello stretto di Hormuz“, ha spiegato.
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