Gli Stati Uniti hanno
vietato l’ingresso nel loro territorio all’ex presidente
conservatore del Guatemala, Alejandro Giammattei, accusandolo di
corruzione durante il suo mandato, iniziato nel 2020 e
conclusosi domenica con l’insediamento del neo presidente
progressista, Bernardo Arévalo.
In un comunicato, il portavoce del Dipartimento di Stato
americano, Matthew Miller, afferma che gli Usa dispongono di
“informazioni credibili”, secondo le quali l’ex presidente “ha
accettato tangenti in cambio dell’adempimento dei suoi doveri
pubblici”.
Le azioni di Giammattei, ha sottolineato Miller, “hanno
minato l’ordine della legge e la trasparenza del governo” in
Guatemala. Il provvedimento preso dal Dipartimento di Stato
vieta l’ingresso nel suolo americano anche ai figli dell’ex
presidente: Ana Marcela, Alejandro Eduardo e Stefano.
Secondo Arevalo, un outsider che ha ottenuto la vittoria alle
elezioni proprio con una campagna anti-corruzione, la decisione
degli Usa dimostra che nel Paese “esisteva una rete politica
criminale che aveva preso il controllo delle istituzioni
statali”.
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