BRUXELLES, 17 GEN – La Commissione europea “sta attualmente valutando le informazioni comunicate dalle autorità italiane nelle scorse settimane”. Lo dice all’ANSA un portavoce, interpellato ringuardo la procedura di infrazione sull’ex Ilva di Taranto, su cui nel 2014 ha inviato un parere motivato all’Italia. “La Commissione ha monitorato attivamente i progressi delle autorità italiane nell’affrontare le questioni di mancato rispetto della direttiva sulle emissioni industriali. Le autorità italiane hanno adottato nel 2017 un piano ambientale con l’intenzione di risolvere tali problemi entro il 23 agosto 2023”.
La procedura di Bruxelles sull’impianto di Taranto era stata aperta dalla Commissione nel 2013, con l’arrivo nel 2014 di un parere motivato all’Italia, cosa che precede la fase di contenzioso. Secondo l’Esecutivo europeo, l’Italia non garantisce che il funzionamento dell’impianto ex Ilva rispetti la normativa dell’Ue relativa alle emissioni industriali, con conseguenze potenzialmente gravi per la salute umana e l’ambiente. Due lettere di costituzione in mora erano state inviate nel settembre 2013 e nell’aprile 2014, sollecitando le autorità italiane ad adottare provvedimenti per assicurare il funzionamento dell’impianto Ilva in conformità alla direttiva sulle emissioni industriali e ad altre norme dell’Ue vigenti in materia di ambiente.
“Sebbene alcune carenze siano state affrontate, permangono diverse violazioni della direttiva relativa alle emissioni industriali“, aveva affermato un comunicato della Commissione quasi dieci anni fa. L’invio del parere motivato, si spiegava, “riguarda questioni quali la mancanza di conformità con le condizioni stabilite nelle autorizzazioni, la gestione inadeguata dei sottoprodotti e dei rifiuti nonché una protezione e un monitoraggio insufficienti del suolo e delle acque sotterranee”.