STRASBURGO, 17 GEN – “Abbiamo proposto di garantire all’Ucraina un finanziamento stabile e consistente per i prossimi quattro anni. E tutto questo richiede un bilancio Ue aggiornato. Non si tratta solo dell’Ucraina. Si tratta di competitività. Si tratta di migrazione. Si tratta del nostro sostegno ai Balcani occidentali. Si tratta solidarietà quando si verificano disastri naturali. Sono priorità che condividiamo collettivamente. E sono fiduciosa che una soluzione a 27 sia possibile”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen parlando all’Eurocamera.
“I cuori di milioni di ucraini si sono riempiti di speranza e di gioia quando abbiamo annunciato l’apertura dei negoziati di adesione. dei negoziati di adesione. Il popolo ucraino ha lottato duramente per raggiungere questo obiettivo. Non solo sul campo di battaglia. Ma anche attraverso il lavoro delle istituzioni democratiche”, ha ricordato von der Leyen. “In pochi mesi hanno approvato nuove leggi per ampliare i diritti delle minoranze nazionali, per migliorare il sistema giudiziario e per garantire il controllo e l’equilibrio del potere. Migliorare il sistema giudiziario e garantire controlli ed equilibri sul potere. La scorsa settimana, la Rada ha approvato in prima lettura il disegno di legge sulle lobby, che limiterà il potere degli oligarchi. Si tratta di risultati significativi. Un’intera nazione ci sta dimostrando quanto l’Europa sia importante per loro. E sono orgogliosa che la nostra Unione abbia risposto all’appello dell’Ucraina. Ora dobbiamo dare seguito alla decisione politica presa al Consiglio europeo”, ha sottolineato ancora. “In preparazione ai colloqui di adesione, stiamo avviando il processo di screening e mettendo a punto il quadro negoziale“, ha concluso.
La Presidente è intervenuta anche sul tema Ungheria. “Abbiamo promesso di salvaguardare lo stato di diritto nell’Unione, essendo al contempo equi nei confronti di tutti gli Stati membri. Lo scorso maggio, l’Ungheria ha approvato una nuova legge sulla riforma della giustizia. E’ ciò che abbiamo richiesto – e l’Ungheria lo ha fatto. Allo stesso tempo, circa 20 miliardi di euro rimangono congelati. Sono stati sospesi per motivi che includono preoccupazioni per i diritti Lgbtiq, la libertà accademica e il diritto di asilo. E resteranno congelati finché non saranno soddisfatte le richieste”, ha affermato.
Parlando poi del prossimo Consiglio europeo e del dossier dei fondi all’Ungheria, von der Leyen ha aggiunto, “l’Ungheria ha ricevuto un prefinanziamento nell’ambito di RePowerEU. Come ogni altro Stato membro. Questo prefinanziamento non è soggetto ad alcuna condizione. Queste sono le regole che abbiamo tutti concordato. E le seguiremo. È questo che distingue lo Stato di diritto dal potere arbitrario”.
“All’ultimo Consiglio europeo abbiamo anche deciso di avviare i negoziati di adesione con la Moldavia e con la Bosnia-Erzegovina, quando saranno soddisfatti i criteri necessari. Abbiamo concesso lo status di candidato alla alla Georgia. E abbiamo confermato il nostro impegno collettivo per un futuro in cui tutti e sei i partner dei Balcani occidentali facciano parte della nostra Unione. Ma come funzionerà in pratica un’Unione di oltre 30 Paesi? Solo noi, all’interno dell’Unione europea, possiamo rispondere a questa domanda”, ha detto la presidente della Commissione nel suo discorso. “Il Parlamento ha già presentato idee coraggiose per una riforma dei nostri trattati. Il mese prossimo, la Commissione esporrà le nostre idee in una comunicazione al Parlamento europeo e al Consiglio, prima della discussione con i leader organizzata dalla Presidenza belga”, ha annunciato von der Leyen.
“Dopo le crisi energetiche e alimentari provocate dalla Russia, il commercio globale è ora interrotto dal terrore degli Houthi nel Mar Rosso.Il nostro mondo è in un’epoca di conflitti e scontri. Di frammentazione e paura. Questo momento richiede concentrazione e responsabilità all’interno della nostra Unione. Solo insieme possiamo affrontare le gravi sfide che abbiamo di fronte. La più grande lezione di questi quattro anni è che siamo uniti, l’Europa è forte”, ha concluso.