BRUXELLES – Il Servizio di Azione Esterna dell’Unione Europea (EEAS) ha presentato, a quanto si apprende, la sua proposta di missione blustellata nel Mar Rosso a difesa del commercio internazionale ai 27 Paesi membri dell’Ue, in cui si propone il dislocamento di “almeno tre cacciatorpediniere o fregate antiaeree con capacità multi-missione” per almeno “un anno”. La proposta, presentata prima degli attacchi di Usa e Regno Unito in Yemen, nota che “le dimensioni esatte e la composizione dell’operazione saranno soggette a ulteriori pianificazioni operative“
Il dubbio è che la missione Ue, per come è stata concepita, sia nata ‘vecchia’. “Difficile a dirsi”, commenta un diplomatico. “La sensazione è che i raid di Londra e Washington non risolvano la situazione del tutto e che quindi un impegno dell’Ue si renderà necessario”, ha proseguito. Ma, appunto, la definizione precisa delle regole d’ingaggio e della composizione del contingente è ancora un “work in progress”.
La nuova missione, stando a quanto illustrato dall’EEAS agli Stati membri, si baserebbe su Agenor, un’operazione di sorveglianza congiunta a guida francese che copre l’intero Golfo, lo Stretto di Hormuz e parte del Mar Arabico e che è composta da nove Paesi europei (Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia e Portogallo).
Il prossimo passaggio dovrebbe avvenire al Comitato di Politica e Sicurezza (Cops) di martedì prossimo e poi un secondo avverrà al Consiglio Ue Affari Esteri – o Cae – del 22 gennaio (mentre, per l’ok finale, si dovrà attendere febbraio, sempre al Consiglio). “Se la regione s’infiamma ulteriormente si potrebbe però accelerare il processo decisionale”, sottolinea una fonte diplomatica.