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Unione Europea

Ecofin in videoconferenza il 20 dicembre

BRUXELLES – Una riunione del Consiglio Ecofin è prevista in videoconferenza il 20 dicembre. Lo si apprende dalla presidenza spagnola. Sul tavolo del Consiglio straordinario dei ministri delle Finanze europei c’è la riforma del Patto di stabilità, dopo la discussione di otto ore tra la sera di giovedì 7 dicembre e il Consiglio Ecofin di venerdì 8 che si è conclusa con importanti passi avanti sulla revisione delle nuove regole sui conti pubblici comuni, ma senza un voto finale sull’accordo politico.

La situazione una settimana fa era sembrata sbloccarsi con un’intesa a quattro sulla procedura per deficit eccessivo tra Francia, Germania, Italia e Spagna, su cui restano comunque delle valutazioni in corso da parte di sette Paesi frugali e se ci siano sviluppi. Una settimana fa il pre-Ecofin si era aggiornato mantenendo una differenza tra quanto previsto nel preambolo al testo legislativo sul braccio correttivo del patto (ovvero le sanzioni per i Paesi che non rispettano le regole economiche) e quanto contenuto concretamente nel testo di riforma vero e proprio (sono comunque bozze ancora da approvare dal Consiglio Ue).

Nel preambolo si spiega che nella procedura per disavanzo eccessivo che prevede un aggiustamento strutturale annuo dello 0,5% del Pil e che “rispetto al contesto del contesto dei tassi di interesse significativamente modificato e di vasta portata sfide di investimento nel contesto della doppia transizione e sfide geopolitiche, il La Commissione può, per un periodo transitorio nel 2025, 2026 e 2027 – al fine di non compromettere gli effetti positivi del dispositivo per la ripresa e la resilienza – tenerne conto l’aumento dei pagamenti di interessi nel calcolo dello sforzo di aggiustamento all’interno dell’Eccessivo Procedura per deficit.

Il testo legislativo prevede invece una “disposizione transitoria”: “è possibile adeguare il parametro di riferimento” dell’aggiustamento strutturale per lo 0,5% del Pil “tra il 2025 e il 2027, tenendo conto dell’aumento dei pagamenti di interessi, quando uno Stato membro si impegna ad attuare una serie di riforme rilevanti e investimenti”. Sino alle ultime ore si registravano ancora voci su una assoluta contrarietà di Berlino a trasformare il preambolo o “considerando” in legge. Già la parte transitoria del testo, comunque, ha mostrato un forte ammorbidimento della Germania, con il ministro delle Finanze Christian Lindner che era entrato nel negoziato avvertendo che il punto sulla procedura per disavanzo eccessivo era già stato deciso e non sarebbe stata riaperto.

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