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Unione Europea

Commissione Senato boccia direttiva green Ue su autotrasporto

ROMA – Rivedere i tempi e stabilire un piano di incentivi europei per attuare le nuove regole di Bruxelles sulle emissione di Co2 dei mezzi pesanti. La commissione Politiche dell’Ue del Senato boccia, con una risoluzione passata con 11 voti di maggioranza, la direttiva europea che si inserisce nel quadro della transizione green. “Si rispedisce all’Europa – scrive la Lega in una nota – il regolamento con una proposta contraria e motivata: la strada da percorrere deve essere realistica e non a scapito della nostra economia”. L’Ue prevede uno stop agli autobus entro il 2030 e un taglio sostanziale degli altri mezzi pesanti entro il 2040.

In commissione Ue questa mattina il partito democratico non ha partecipato ai lavori per la presenza del sottosegretario Andrea Del Mastro. La risoluzione sugli autotrasporti ha ottenuto il voto favorevole dei gruppi di maggioranza. Si tratta di un documento che ha una doppia funzione: è un parere motivato al parlamento europeo che potrebbe contribuire a bloccare, insieme ad altri Paesi, la proposta di regolamento ed è al tempo steso un atto di indirizzo interno per il governo. Nel documento viene spiegato che la proposta non è rispettosa “dei principi di sussidiarietà e proporzionalità”.

Secondo i parlamentari che lo hanno siglato la sussidiarietà sarebbe violata perché nei documenti della Commissione europea, non sono “adeguatamente dimostrati né la necessità dell’intervento europeo, né il suo valore aggiunto”. Mentre la violazione della proporzionalità riguarda l’introduzione di “pesanti oneri di adeguamento alla nuova normativa, senza sufficienti giustificazioni per i costruttori, per il settore della produzione e distribuzione dei carburanti tradizionali, e per le filiere dei biocombustibili avanzati”. “E’ necessario che le direttive europee vengano rispettate da tutti”, sottolinea la senatrice Elena Murellli (Lega), relatrice della risoluzione. “E’ inutile – aggiunge -mettere i paletti alle nostre aziende se questi paletti non vengono rispettati dal resto de mondo. Ci sono Paesi che sono più grandi e inquinano molto più dell’Europa”.

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