BRUXELLES – La prima asta per gli acquisti congiunti di gas lanciata dall’Ue la scorsa settimana si è conclusa con offerte per circa 13,4 miliardi di metri cubi di forniture da parte di 25 operatori internazionali. Lo ha annunciato il vicepresidente della Commissione europea, Maroš Šefčovič, evidenziando la “risposta positiva del mercato”. Le offerte hanno superato la domanda aggregata dei Ventisette che si attestava a circa 11,6 miliardi di metri cubi. “Si tratta di un successo a dir poco notevole, che dimostra come abbiamo fatto bene a usare la nostra forza collettiva” per “riempire i nostri stock per il prossimo inverno”, ha detto Šefčovič.
La società mediatrice Prisma ha abbinato la domanda Ue con “le offerte più interessanti”, ha spiegato il vicepresidente dell’esecutivo comunitario, riferendo che l’abbinamento ha riguardato “un volume totale di 10,9 miliardi di metri cubi, di cui il 20% di gnl e il restante 80% per le forniture via gasdotto”. Le offerte, ha indicato ancora Šefčovič, “coprono diciotto dei ventuno punti di scambio virtuali per le forniture via gasdotto ed entrambi i punti virtuali Nord e Sud per il Gnl”. “I dati sono particolarmente positivi per i Paesi vulnerabili”, ha evidenziato il politico slovacco, specificando che “le richieste della Bulgaria sono state pienamente soddisfatte, così come sono state accolte rispettivamente il 100% delle domande per l’Ucraina e l’80% per la Moldavia”.
L’esito dell’asta, ha aggiunto ancora il vicepresidente della Commissione, dimostra che la piattaforma per l’aggregazione della domanda, AggregateEu, ha portato a “un nuovo mercato dinamico per acquirenti e venditori di gas nell’Ue” per “rafforzare la sicurezza energetica” del Continente “mentre abbandoniamo gradualmente il gas russo e ci adattiamo alle esigenze degli operatori di mercato nell’Ue”. A oggi, oltre 110 aziende europee hanno deciso di prendere parte alla piattaforma.