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Quando si dà un nome a una compagnia aerea, la maggior parte non si è ispirata alla Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien.

I nomi delle compagnie aeree tendono a rientrare in ampie categorie. Ci sono gli indicatori geografici standard – pensiamo ad American Airlines, British Airways e Air Canada – che evocano la posizione della compagnia aerea e la associano al patrimonio di un Paese e alla sensazione di affidabilità. Poi ci sono nomi più aspirazionali – Frontier Airlines, IndiGo e JetStar – che ci proiettano rapidamente verso nuove terre e nuove vette. Mentre il boom delle start-up degli ultimi vent’anni ha dato vita a un proprio regno di “perturbatori” delle compagnie aeree che si affidano all’onomatopea per esemplificare le differenze e trarre profitto dall’appeal contemporaneo: si vedano Wizz Air, Zipair e Scoot.

In generale, però, il consiglio è di andarci piano con il nome.

È vero che una delle epopee high-fantasy più vendute al mondo, che parla di hobbit, elfi e nani, non fa certo pensare alla moderna tecnologia di propulsione a reazione.

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Tuttavia, bisogna riconoscere (pur trascurando i buchi nella trama) che le Grandi Aquile evocate da Gandalf il Bianco per salvare Frodo Baggins e Sam Gamgee dalla bocca del Monte Fato, in violenta eruzione, rappresentano alcuni collegamenti alati allentati.

Associando il carattere gentile, saggio e misurato del mago a una compagnia aerea si spera di conferirle un’aura simile. Inoltre, essendo il terzo mago più popolare secondo la classifica di Entertainment Weekly, con non uno ma ben due film standalone in lavorazione, il mago ha un notevole prestigio culturale.

Il fatto che Gandalf Airlines sia stato chiamato così in onore del grande mago è un fatto che si perde nel tempo, ma la scelta del nome non poteva essere più ironica. Invece di trasmettere compostezza, fiducia e saggia sicurezza, la trama di Gandalf Airlines era molto meno magica.

Oggi la compagnia aerea non esiste più e sareste sorpresi di sapere come tutto sia andato a rotoli. No, le forze che hanno distrutto la Gandalf Airlines non sono state le stesse che hanno tentato di distruggere il vero Gandalf; Sauron non ha presentato un reclamo normativo, Saurman non si è accanito sul servizio clienti, non c’era nemmeno un Balrog di mezzo.

No, il modo in cui la Gandalf Airlines sembra essere crollata sarebbe come se, invece di aiutare Frodo a raggiungere i cancelli di Mordor, Gandalf si fosse impossessato dell’anello, l’avesse usato per pagare debiti personali e avesse poi mentito su tutto questo prima di confessare la verità.

Nel 2003, circa sei anni dopo l’inizio della sua attività, la Gandalf Airlines assunse come amministratore delegato un italiano poco conosciuto di nome Gaetano Francesco Intrieri. Intrieri rimase al timone per circa cinque mesi prima di dimettersi, insieme al presidente della compagnia aerea. Pochi mesi dopo, la compagnia aerea ha presentato istanza di fallimento.

Poi, nel 2004, una denuncia degli azionisti ha dato il via a un’indagine che ha portato all’arresto di Intrieri e all’accusa di aver sottratto quasi 500 milioni di euro per uso personale.

Nei primi interrogatori con i pubblici ministeri, Intrieri ha detto agli investigatori che il denaro era stato usato per rimborsare una società americana chiamata Aviation World Services che aveva chiesto di essere pagata in nero per motivi fiscali. Intrieri ha persino prodotto un certificato notarile della transazione effettuata alla Aviation World Services da una società con sede a Roveredo – un comune della Moesa, in Svizzera – e una copia del passaporto del rappresentante legale di tale società.

La spiegazione iniziale di Intrieri per il pagamento è stata successivamente indagata dalla Guardia di Finanza (un’agenzia di polizia italiana sotto il Ministero dell’Economia e delle Finanze) che ha scoperto che i pagamenti ad Aviation World Services erano completamente inventati.

Con l’aiuto della polizia svizzera, è stato accertato che i presunti pagamenti erano stati effettuati tramite una società svizzera in liquidazione dal 1999 e una banca non più esistente. Inoltre, il rappresentante legale della società inizialmente nominata da Intrieri stava affrontando le proprie difficoltà, tra cui diversi fallimenti in corso e una richiesta dell’Interpol sui conti a lui collegati per sospetto furto d’auto e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Sembra che la compagnia di Intrieri fosse molto diversa da quella di Gandalf: niente hobbit senza pretese ma coraggiosi, niente re nobili e determinati o elfi aggraziati e perspicaci.

Intrieri ha poi confessato di aver rubato e incassato personalmente assegni per circa. 480.000.000 di euro per ripagare i debiti personali con Banca Intesa, affermando che “la banca continuava a chiamarmi e non potevo lavorare serenamente” e definendo la sua prima spiegazione, inventata, “una stronzata”.

Per questa sua trasgressione, Intrieri ha ricevuto una condanna a 3 anni e mezzo per bancarotta fraudolenta, poi ridotta a 2 anni e 4 mesi e quindi completamente cancellata da un indulto nazionale nel 2006.

Tutto questo è venuto alla luce quando, nel 2018, Intrieri è stato nominato consulente dell’ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. Il clamore che ne seguì portò Intrieri ad annunciare le sue dimissioni dall’incarico dopo circa un mese di lavoro.

Oggi, incredibilmente e inspiegabilmente, Intrieri è l’amministratore delegato della nuova compagnia aerea AeroItalia. Forse ha un tocco magico e segreto? Un incantesimo?

Comunque sia, si scopre che la realtà può essere ancora più incredibile della fantasia.

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