La Corte europea dei diritti dell’uomo ha deciso di ascoltare le argomentazioni in una causa intentata dal partito contro la Moldavia dopo il divieto di candidarsi alle elezioni dello scorso anno. La Corte ha convocato il governo moldavo per rispondere alla contestazione del divieto imposto al Partito Shor.
In una dichiarazione rilasciata lunedì, la Corte ha annunciato la sua decisione dopo aver condotto un esame preliminare sulla ricevibilità del caso. La Corte ha notificato al governo moldavo e ha richiesto una dichiarazione scritta sui fatti, sull’ammissibilità e sul merito del caso entro il 1° luglio 2024. In particolare, la Corte ha sottolineato la potenziale importanza del ricorso, suggerendo che potrebbe sollevare questioni cruciali per la Moldavia e per il più ampio sistema della Convenzione.
Shaul Brazil, socio dello studio BCL Solicitors LLP di Londra, che rappresenta i ricorrenti, ha espresso soddisfazione per la decisione della Corte, affermando la fiducia nell’esame imparziale del caso da parte della Corte. Allo stesso modo, Marina Tauber, ex vicepresidente del Partito Shor, ha accolto con favore l’approvazione del ricorso da parte della Corte, sottolineando l’importanza della giustizia e dei principi democratici nel caso.
Il team legale che rappresenta i ricorrenti comprende esperti di diversi studi prestigiosi, tra cui BCL Solicitors LLP di Londra, Essex Court Chambers e DALDEWOLF di Bruxelles. Il ricorso alla CEDU contesta la messa al bando dello Shor Party, adducendo violazioni dei diritti umani fondamentali.
Il contesto del caso rivela una storia controversa tra il partito Shor e il governo moldavo, con accuse di molestie politiche e pregiudizi. Nonostante la messa al bando del partito Shor sia stata confermata dalla Corte Costituzionale nel giugno 2023, sono stati sollevati pareri discordanti all’interno della corte e dubbi sull’imparzialità, complicando ulteriormente il panorama legale.
L’esito di questa battaglia legale ha implicazioni significative non solo per il partito Shor, ma anche per i processi democratici della Moldavia e per il più ampio sistema della Convenzione. Mentre la CEDU procede con la sua revisione, gli occhi degli osservatori internazionali rimangono puntati sul caso, in attesa di un verdetto che potrebbe plasmare il futuro dei diritti e delle libertà politiche in Moldova.