Avrebbero messo in piedi un sistema per velocizzare il rilascio dei passaporti dalla Questura e guadagnarci sopra. Con queste accuse sono scattate le misure cautelari dell’interdizione dell’attività di impresa e della interdizione dai pubblici uffici nei confronti di una agente della Questura di Reggio Emilia e di suo marito. Contestualmente sono stati sequestrati 16.300 euro riconducibili a una società, che secondo le ricostruzioni sarebbero il profitto del reato. L’agente, ora sospesa, ricopriva il ruolo di tecnico nella Pasi (Polizia amministrativa, sociale e dell’immigrazione). Il marito è titolare di un’agenzia di pratiche.
Le indagini sono scattate da una segnalazione partita dagli operatori dell’ufficio passaporti e hanno consentito di documentare, secondo l’accusa, in fase di indagini preliminari, che i destinatari della misura cautelare avevano organizzato, in concorso con altri tre soggetti, un meccanismo fraudolento che consentiva di manipolare il calendario delle convocazioni in Questura per il rilascio del passaporto. L’agenzia sottoposta a sequestro, così, riusciva ad assicurare ai propri clienti la certezza di rapidissime convocazioni per il rilascio del passaporto. Nel corso delle indagini si sono evidenziate 163 convocazioni che erano scaturite dal meccanismo truffaldino. “L’ufficio passaporti della Questura di Reggio Emilia nel corso del 2023 ha emesso 30.000 passaporti e ha, sempre, garantito a tutti coloro che abbiano manifestato un’esigenza urgente di ottenere, indipendentemente dalla originaria data di convocazione rilasciata dalla agenda online, il tempestivo rilascio del documento”, fanno sapere dalla Questura.
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