La resistenza islamica in Libano ha enormi capacità e può colpire Israele da Kiryat Shmona, in Alta Galilea, fino a Eilat, sul Mar Rosso. Lo ha detto oggi il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, parlando in un discorso televisivo.
Non usiamo i civili come scudi umani, ha detto Nasrallah, commentando il fatto che nel raid israeliano di giovedì mattina nel sud del Libano sono stati uccisi almeno sette civili. Israele ha più volte accusato Hezbollah di nascondere le armi e i suoi combattenti tra i civili. “Cerchiamo quanto possibile di non coinvolgere i civili nei combattimenti, è un principio che seguiamo da più di vent’anni”, ha detto Nasrallah.
La resa conduce alla sottomissione, all’umiliazione, alla schiavitù, al disprezzo per i nostri genitori, per i nostri figli, per il nostro onore. Non ci arrenderemo, ha aggiunto Nasrallah, secondo cui l’obiettivo di Israele è costituire uno Stato ebraico puro, cacciando tutti i palestinesi non solo da Gaza, ma anche dalla Cisgiordania e dai territori del 1948.
“All’escalation rispondiamo con l’escalation”, ha aggiunto Nasrallah, secondo cui ieri la salva di razzi Katiyscia e Falaq sparati sulla caserma israeliana di Kiryat Shmona, in Alta Galilea, è una prima risposta al massacro di civili di Nabatiye compiuto da Israele ieri mattina.
Nasrallah ha poi attaccato l’amministrazione americana, definendola “responsabile di ogni goccia di sangue versata nella regione”, e accusando Israele di esserne strumento di attuazione. “Se in questo momento gli Stati Uniti smettessero di armare e sostenere Israele, l’aggressione (israeliana) cesserebbe immediatamente, che a Netanyahu piaccia o no”, ha detto Nasrallah. “Chi insiste sull’obiettivo di eliminare Hamas è l’America più che Israele”, ha aggiunto il leader libanese.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA