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Trattori al Circo Massimo, “il grano è il nostro oro”

Il corteo dei trattori del ‘Cra agricoltori traditi’ è arrivato a Circo Massimo dove a breve inizierà la manifestazione indetta dal movimento. In piazza sventolano le bandiere tricolori. “Il nostro lavoro non è un hobby”, “Sovranità e made in Italy chi li ha visti”, “No ai terreni incolti” e “Il grano è l’oro italiano” sono alcuni dei cartelli esposti. “No alla carne sintetica” dicono i manifestanti. 

Stamani al Colosseo e sotto il Campidoglio la protesta di Altragricoltura e Popolo produttivo: ‘Le due piazze non si uniscono, noi non vogliamo che il governo si dimetta ma che si assuma la responsabilità’.

Diverse le proteste in tutta Italia, da Modena e Padova a Cagliari e Barletta.

Per approfondire Agenzia ANSA Legambiente, 4 fake news sulla protesta dei trattori – Energia & Energie – Ansa.it Nel giorno clou della protesta dei trattori, con il presidio previsto nel cuore della Capitale, Legambiente decide di rispondere agli agricoltori smontando quelle che definisce “le principali fake news circolate in queste settimane”, “vere e proprie bufale… (ANSA)

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In piazza a Circo Massimo per la manifestazione degli agricoltori ci sono anche alcuni sindaci. “Sono qui perché c’è una folta rappresentanza di agricoltori del mio territorio e sostenerli per noi fondamentale” spiega Domenico Venuti, primo cittadino di Salemi, in provincia di Trapani. “Vedere mortificato il lavoro di generazioni fa male – aggiunge – c’è un ritorno economico negativo notevole. Negli ultimi anni l’agricoltura era tornata a essere un’opportunità dopo anni di abbandono. Le istituzioni devono stare in prima fila ed è fondamentale avere delle risposte”.

Mentre il sindaco di di Maschito, Luigi Rafti sottolinea: “Sono venuto in rappresentanza di cinque comuni della provincia di Potenza: Venosa, Palazzo San Gervasio, Montemilone, Ginestra e Maschito. Lì si produce un’eccellenza italiana, l’Aglianico del Vulture. I sindacati non tutelano la categoria, sono anni che gli agricoltori si lamentano e sono stati abbandonati. Al governo italiano possiamo chiedere di abbassare il prezzo di carburante ma il resto lo deve fare l’Europa”.

Trattori al Colosseo: ‘Il governo si assuma la responsabilità. aprire un tavolo di crisi’

Due trattori si sono presentati questa mattina  davanti al Colosseo per la manifestazione dal titolo “Te lo do io il made in Italy” – che è anche una piattaforma online – promossa dalle organizzazioni Altragricoltura e Popolo produttivo. I mezzi provengono dal Casertano ma sostavano al presidio di Castel di Leva.

“Per la dignità dei cittadini, del lavoro e dei produttori” si legge su uno striscione che riporta anche l’hashtag #telodoioilmadeinitaly. “L’agricoltura la miglior cultura che nasce dalla natura” è scritto su un cartellone appoggiato su un trattore. Su un altro “Salviamo le bufale”.

Noi oggi diciamo al governo che non chiediamo le sue dimissioni, chiediamo che governo e parlamento si assumano la responsabilità – le parole del presidente di Altragricoltura, Gianni Fabbris -. Ieri c’è stato un incontro, stiamo valutando le risposte date e nel pomeriggio diremo cosa ne pensiamo. La cosa chiara e certa è che si apre un confronto su misure urgenti ma non ci servono contentini, ci servono riforme, ridare dignità agli agricoltori, agli artigiani, ai pescatori, alle città e alle comunità”.

Intorno alle 10:30 i due trattori davanti hanno lasciato il Colosseo e sono tornati al presidio di Castel di Leva. A piedi “agricoltori di tutto il tessuto produttivo italiano” di Altragricoltura e Popolo produttivo, balneari, pescatori, artigiani e partite iva hanno raggiunto piazza del Campidoglio per proseguire la manifestazione. Ai piedi di palazzo Senatorio si alternano interventi e vengono distribuiti volantini.

“Le piazze non si uniranno, noi non vogliamo le dimissioni del governo”, spiega Adriano Novello del direttivo Altragricoltura parlando della manifestazione del ‘Cra agricoltori traditi’ che si terrà invece al Circo Massimo.

Fabbris (Altragricoltura): chiediamo l’apertura di un tavolo di crisi 
 “Questo è un movimento spontaneo, la gente è scesa in piazza perché è con le spalle al muro. Tra i trattori c’è una generazione intera che rivendica il diritto al futuro”. Così il presidente onorario di Altragricoltura, Gianni Fabbris, alla manifestazione in corso al Campidoglio organizzata insieme a Popolo produttivo.

“È tempo di spegnere i trattori e di sedersi intorno al tavolo. L’Italia ha un altro destino, che non è quello di essere un grande supermercato – prosegue Fabbris – Il mercato va regolato, i costi produttivi vanno garantiti, sì più green ma non a scapito dei contadini e degli agricoltori”. I

l presidente di Altragricoltura ricorda che nelle prossime ore sono attese delle risposte dal governo, “se le proposte avanzate troveranno il primo punto: l’apertura di un tavolo di crisi”, sottolinea. E per quanto riguarda la carne coltivata, “è l’ultimo problema che abbiamo. Si tratta di una campagna ideologica che cerca di spostare le questioni facendo credere che i problemi non li abbiamo in casa. E vorrei chiedere a chi fa questa battaglia perché nel frattempo ha votato l’introduzione dei nuovi Ogm. A me sembra una presa in giro”, conclude Fabbris.

Agricoltori a Padova, corteo di 400 trattori per raduno regionale

Un corteo di 400 trattori sta riempiendo il parcheggio dello stadio Euganeo di Padova con gli agricoltori in testa a manifestare contro le misure di svantaggio nel loro settore. La manifestazione, a livello regionale, è stata concordata ieri sera nel tavolo tecnico che ha visto il questore Marco Odorisio confrontarsi con gli organizzatori per stabilire il tragitto, le modalità della protesta che non deve impattare sulla viabilità regionale. C

osì gli agricoltori si sono mossi in più tronconi e già 90 mezzi agricoli sono giunti a Padova, attraverso la strada del Santo, provenendo da Riese Pio X (Treviso). Altri 160 stanno attraversando la strada Adriatica dopo aver fatto sosta a Monselice e sono preceduti dalla staffetta della polizia Stradale e dai vigili di vari comuni padovani diretti alla capoluogo euganeo. Un altro gruppo di 100 trattori è fermo, alle porte di Padova, in un campo agricolo appartenente ad uno degli organizzatori in attesa di congiungersi con il corteo allo stadio Euganeo. La situazione è al momento tranquilla e i manifestanti sono presidiati dalle forze dell’ordine. La protesta, secondo quando si è appreso, dovrebbe terminare per le 17.

Blocchi in Sardegna sulle statali 129 e 131

Tocca la provincia di Nuoro, per la prima volta dall’avvio della mobilitazione in Sardegna, la protesta degli agricoltori e degli allevatori contro le politiche e i vincoli imposti dall’Unione europea per i prodotti delle campagna. Una trentina di trattori, venti camion e altrettante auto, si sono messi in marcia sulla statale 129 all’altezza di Bolotana per poi proseguire in direzione Cagliari, imboccando la 131, e rientrare sulla 129 da Borore.

Rallentamenti e blocchi al traffico a singhiozzo hanno interessato entrambe le statali, con percorsi alternativi sulla 131 per la lunghezza di un chilometro. La polizia stradale sta scortando il corteo in movimento per gestire al meglio la viabilità. Le rivendicazioni del mondo delle campagne sono ormai note: al Governo viene chiesto un tavolo tecnico “per definire impegni concreti sulle necessità nazionali – spiegano i rappresentanti del movimento – Siamo pronti a combattere insieme al Governo il 26 febbraio a Bruxelles per discutere delle emergenze italiane: il contenimento della peste suina, i danni provocati dalla fauna selvatica, l’esenzione Irpef, l’accesso al credito, i mutui fondiari a tasso fisso per il ricambio generazionale, la norma sul giusto prezzo e i voucher in agricoltura”.

Gli agricoltori del Belìce scrivono a Mattarella

Nell’undicesimo giorno consecutivo di presidio permanente istituito sulla Sciacca-Palermo, all’altezza del bivio di località Gulfa, i manifestanti del Movimento spontaneo degli agricoltori della Valle del Belìce hanno tenuto stamattina una conferenza stampa, nel corso della quale il loro portavoce Gaspare La Marca ha letto il contenuto di una lettera aperta indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“Al capo dello Sato – dice La Marca – abbiamo rappresentato le nostre difficoltà. Noi agricoltori non abbiamo più bisogno di interventi tampone ma di norme urgenti e speciali che garantiscano alla categoria un reddito minimo garantito, perché al momento lavoriamo in perdita”. “Nella filiera agroalimentare noi siamo l’anello più debole della catena”, aggiunge Nino Ciaccio, promotore dei comitati spontanei degli agricoltori di Sciacca.

La manifestazione di protesta intanto prosegue. “Non ce ne andremo finché non avremo risposte”, conclude Vincenzo Interrante, agricoltore di Menfi. Il Movimento spontaneo degli agricoltori della Valle del Belice intende organizzare per i prossimi giorni un corteo di trattori con destinazione i palazzi della Regione. “La nostra è una protesta pacifica, intendiamo avvalerci di tutte le autorizzazioni di pubblica sicurezza necessarie”, ha detto La Marca.

La protesta degli agricoltori intanto ha ricevuto anche la solidarietà della marineria. Armatori e pescatori della flotta peschereccia di Sciacca hanno raggiunto stamattina il presidio permanente degli agricoltori di località Gulfa manifestando pubblicamente il loro sostegno, condividendo in particolare la protesta contro l’Unione Europea, che da anni ha interdetto diversi specchi di Mediterraneo, dove i motopescherecci non possono più andare.

A Tortona 150 trattori, tra i manifestanti Ornella Muti

Quasi 150 trattori sfilano questa mattina a Tortona (Alessandria) nell’ambito della protesta degli agricoltori. Alcuni sono arrivati dalla vicina Voghera (Pavia). Tra i manifestanti anche l’attrice Ornella Muti e la figlia Naike Rivelli, imprenditrici agricole. “Abbiamo iniziato i presidi tre settimane fa in Calabria, dove abbiamo un grande orto. Dal sud siamo salite a Sanremo e oggi in Piemonte dove viviamo anche noi. E’ importantissimo – spiegano – lottare tutti insieme. Non c’è cosa più importante dell’unione. Ci abbiamo messo la faccia, nonostante i sacrifici di correre qua e là”.

Corteo con 200 mezzi per le vie di Barletta

Un manifesto funebre attaccato a un tir. “Dopo una vita intensa e laboriosa – si legge – è venuta a mancare l’agricoltura. Con immensa gioia ne danno il triste annuncio lo Stato italiano e la Comunità europea”.

È solo uno dei cartelli e degli striscioni che accompagnano la protesta degli agricoltori che questa mattina stanno sfilando per le strade di Barletta a bordo di trattori su cui hanno issato la bandiera italiana. “Siamo tantissimi, i trattori sono circa 200 e il serpentone composto anche da semplici cittadini è lungo due chilometri”, spiega Ruggiero Tanzi che fa parte della sigla Liberi agricoltori barlettani, organizzatrice della manifestazione. “Chiediamo alle istituzioni di scendere in piazza con noi perché loro dovrebbero rapportarsi con Bruxelles e farsi portavoce delle nostre istanze”, aggiunge Tanzi evidenziando che “l’agricoltura sta vivendo un passaggio, una fase di transizione e il vero problema è che l’Europa fa calcoli a tavolino senza interpellare le varie Regioni ma facendo delle macroaree. La nostra, qui al Sud, è abbastanza piccola ma è ben diversa dal Nord Europa. Qua difficilmente le loro imposizioni si sposeranno con la nostra agricoltura”.

Uno dei disagi per il settore pugliese, secondo i manifestanti, è la scarsità di acqua. “Abbiamo pozzi privati e per attingere l’acqua dobbiamo usare l’energia elettrica, il carburante invece – continua Tanzi – se ci fosse un piano nazionale di collaborazione tra Regioni, potremmo chiedere aiuto al Molise che è ricco di acqua o alla Campania. Oppure potrebbero essere creati nuovi invasi, perché nessuno lo fa?”. Una delegazione degli agricoltori sarà ricevuta in Prefettura.

Trattori in corteo a Modena, protesta di circa 300 mezzi

Sono più di 300 i trattori giunti questa mattina a Modena per la protesta che sta interessando tutto il Paese. Il raduno di mezzi agricoli al casello di Modena Nord per dare il via alla manifestazione. Una parte del corteo si è poi staccata verso la via Emilia Ovest in direzione Modena città. Inevitabili quindi i disagi al traffico. A prendere parte alla mobilitazione modenese anche mezzi dalle vicine Reggio Emilia, Mantova e Bologna.

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