L’accordo con l’Italia sui migranti “non contraddice la posizione dell’Ue sull’immigrazione. Al contrario, quello che facciamo con l’Italia è quello che si suppone dovrebbe fare uno Stato membro”: così il premier albanese, Edi Rama, a Bruxelles. “Il fallimento della cosiddetta redistribuzione non rende avverso quello che sta facendo l’Albania – ha aggiunto. Accettiamo che un altro membro Ue condivida con noi l’onere della responsabilità di una tematica così gravosa in un momento in cui il tema dell’immigrazione illegale è diventata il combustibile per le prossime elezioni”, ha aggiunto Rama.
“L’Ue non ha ancora fornito risposte comuni su come fare fronte” al problema dell’immigrazione e, di fatto, “non affronta le cause, ma solo i sintomi”. Per questo la situazione è “sempre più preoccupante e nel futuro prossimo o a medio termine può andare fuori controllo”. Così Rama ha detto durante la conferenza stampa. “In questo contesto, l’Albania non ha il potere di essere il risolutore, stiamo solo dando il nostro modesto contributo e siamo al fianco di un Paese, l’Italia, che per noi ha un valore molto speciale. Un Paese – ha aggiunto Rama – da cui siamo separati solo dal mare. E in quel mare stanno accadendo cose che non possiamo far finta che non ci riguardino”.
“Non siamo uno Stato membro dell’Unione, non siamo obbligati da nessun accordo a essere coinvolti in quello che qualcuno ha definito lavoro sporco” ha proseguito. Ma “è più di un lavoro sporco, è un lavoro impegnativo e non farlo in modo adeguato oggi potrebbe causare all’Ue danni che non sono certo in grado di prevedere quanto catastrofici possano essere”, ha concluso.